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Dopo il ko umbro, Di Maio: mai più alleanze territoriali col Pd

ROMA. “Siamo alternativi ai partiti, non complementari. In Umbria è stato un esperimento, non ha funzionato, ora guardiamo avanti”. Lo dice Di Maio, omettendo di essere stato lui stesso a rompere il tabù del “mai alleanze con nessuno” e chiudendo definitivamente la porta al Pd. L’analisi della sconfitta più rapida della storia è ancora una volta quella del Movimento 5 Stelle, che all’indomani dell’ufficializzazione dei risultati delle elezioni regionali in Umbria ha messo la parola fine all’alleanza con il Partito Democratico. Il tutto senza una parvenza di discussione interna e senza troppi giri di parole.

“Dobbiamo pensare – spiega ancora Di Maio – che l’esperienza governativa con il Pd è appena iniziata. E che adesso con responsabilità dobbiamo dare il massimo per portare a casa ciò che ci chiedono i cittadini ma l’obiettivo non deve cambiare: arrivare al governo del Paese con una maggioranza autonoma che ci permetta di metterci veramente alla prova, se miglioreremo significativamente la qualità della vita degli italiani allora migliorerà anche la percezione delle nostre proposte”.

Quasi in contemporanea con il post dei canali ufficiali del M5s, Zingaretti ha pubblicato una nota molto articolata, nella quale ha preso atto del fallimento umbro e lascia solo uno spiraglio alla possibilità di ripetere l’esperimento umbro. Nel partito l’unico rimasto ad ipotizzare la prosecuzione dell’alleanza anche per i prossimi appuntamenti elettorali sarebbe il ministro Franceschini.

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