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E’ morto il megadirettore galattico dei film di Fantozzi

ROMA. Addio al megadirettore galattico di numerosi film di Fantozzi. All’età di 89 anni se n’è andato Paolo Paoloni. La sua figura rimarrà per sempre nella storia della commedia italiana, proprio come il suo Fantozzi. Chi non lo ricorda quel suo sorriso beffardo, crudele con i dipendenti come pochi sapevano essere? E il suo modo irriverente di rivolgersi all’impiegato frustrato e sottomessso chiamandolo “Fantocci”? Colui che è passato alla storia cinematografica come il “Duca Conte Maria Rita Vittorio Balabam”, più semplicemente il megadirettore malattico, non va confuso con il megadirettore clamoroso Duca Conte Pier Carlo ing. Semenzara, interpretato da Antonino Faà di Bruno, e con il Direttore Conte Corrado Maria Lobbiam, interpretato da Ugo Bologna. Sul grande schermo appare per la prima volta al termine del primo Fantozzi, dopo che per tutta la durata del film era stato presentato come una figura leggendaria di cui in molti dubitavano dell’esistenza.

Paoloni era originario di Ancona, anche se nato a Bodio, in Svizzera. Fu scoperto da Luciano Salce, con il quale recitò in numerose pellicole a partire dal 1968. La popolarità la raggiunge interpretando appunto il ruolo di supermanager nelle diverse pellicole al fianco di Villaggio. Una macchietta portata agli eccessi nei panni di un’azienda, la Balabam. Talmente inarrivabile tanto era il suo potere in ditta, da essere quasi una figura mitologica. 

La sua carriera cinematografica non finisce però con Fantozzi. Ha interpretato in particolar modo commedie, ma ha anche partecipato a film dell’orrore come Cannibal Holocaust, La casa nel tempo e Fairytale.
Molto attivo anche in televisione, ha fatto parte del cast della serie Nebbia in Val Padana, del 2000, in cui interpretava il maggiordomo della villa di Cochi & Renato. In tempi recenti lo si era visto anche in Don Matteo, un episodio nel 2006 ed uno nel 2011.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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