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Embraco-Ventures, udienza per la richiesta fallimentare fra delusioni e amarezze

 TORINO. Più di 150 lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri oggi diventata Ventures, ieri, hanno manifestano davanti al Tribunale di Torino, dove si tiene la prima udienza per la richiesta fallimentare presentata dalla Procura della Repubblica.  Bandiere, striscioni e cartelli nei quali i lavoratori esprimono disperazione e rabbia: “Il Coronavirus non ci ha ucciso. Mise, Invitalia, Whirlpool e Ventures non lo fate voi con il vostro menefreghismo. Vergognatevi”.  

Non deludeteci, il tempo delle favole è finito”, “Basta promesse, vogliamo fatti. Quindi giustizia, lavoro, dignità”.
    “E’ una vicenda incredibile – commenta Edi Lazzi, segretario della Fiom torinese – i lavoratori continuano a manifestare civilmente nonostante da due anni vengano presi in giro. Se il giudice deciderà l’istanza di fallimento si troveranno in un limbo e per riattivare la cassa integrazione bisognerà aspettare qualche proposta di reindustrializzazione. Il governo è l’unico che può fare qualcosa: con Invitalia deve individuare qualche impresa e procedere con una partnership tra pubblico e privato”.
    “La vertenza Embraco ha preso una deriva negativa. Dopo anni di prese in giro, la Ventures ha cercato un ultimo colpo di coda annunciando investimenti dal partner cinese, cercando di bloccare così il fallimento. Abbiamo sempre lottato a fianco dei lavoratori, a Torino, a Roma davanti al Mise, dal Papa, a Bruxelles e a Strasburgo, ma siamo ben lontani dalla conclusione positiva di una vicenda che vede coinvolti Whirlpool, Mise, Regione e Città metropolitana di Torino”, dicono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm e Vito Benevento, segretario Uilm Torino che auspicano “una convocazione urgente da parte del Mise”. 

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