• DAL MONDO

Esplosioni tossiche a Beirut. Il bollettino è di oltre 100 morti e 4mila feriti

Il Libano, terra martoriata da una numerosa serie di guerre, conflitti interni e talvolta esterni penetrati nel Paese, il cui inizio è datato nel lontano maggio del 1958, data di apertura della prima crisi libica, mentre più recentemente è impossibile non ricordare lo sconfinamento della guerra civile siriana iniziata il 17 giugno 2011 e terminata il 28 agosto 2017.

Le immagini che ci stanno giungendo da Beirut mostrano una città ferita nel profondo, sembra quasi impossibile riconoscere la capitale di ieri da quella odierna. Il parallelismo con un film o una serie tv dalle caratteristiche apocalittiche o post-apocalittiche è immediato, peccato che non sia frutto della fantasia di registi o sceneggiatori bensì rappresenti la cruda realtà provocata dalla ferocia umana, anzi disumana.

  • esplosioni beirut
  • esplosioni beirut

Le cronache raccontano che ieri la capitale libanese è stata devastata da due potenti esplosioni che hanno causato oltre 100 morti e 4.000 feriti. Esplosioni di potenza d’urto spaventosa che hanno provocato la distruzione di interi sobborghi e seminato il panico tra la popolazione. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto una nuvola arancione come quella che appare quando viene rilasciato gas tossico di biossido di azoto dopo un’esplosione che coinvolge nitrati. Addirittura la nuvola e il rumore delle potentissime esplosioni sono state udite fino a Cipro, distante 200 chilometri. Nel Paese cresce vertiginosamente il timore che le tossine presenti nell’aria possano provocare danni irreparabili alla salute dei cittadini libanesi.

Il ministro della salute libanese Hamad Hasan intervistato dai media locali ha consigliato a chiunque possa di andare via da Beirut, sottolineando che i materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.

A provocare le esplosioni sarebbe stato un incendio in un deposito nel porto della capitale dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate nel 2014 da una nave mercantile. Lo ha affermato il presidente Michel Aoun, citato dalla Bbc online, dopo una riunione d’emergenza del Supremo consiglio della Difesa nel palazzo presidenziale di Baabda. “È inaccettabile“, ha scritto Aoun in un tweet, “che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio fossero tenute immagazzinate in condizioni non sicure.” Nel frattempo è stata avviata un’inchiesta per appurare cosa abbia provocato l’esplosione.

esplosioni beirut

Il premier libanese ha inoltre chiesto aiuto ai “Paesi amici”del Libano: “Lancio un appello urgente a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde“.

E sono almeno tre, secondo l’emittente Al Jazeera, gli ospedali distrutti dalle esplosioni avvenute nel porto di Beirut, in Libano, e due quelli gravemente danneggiati, mentre di ora in ora sale il numero delle vittime. Tra i primi a scendere in campo in soccorso del Paese si segnala la Francia, che attraverso il presidente Macron ha annunciato l’invio di un distaccamento di sicurezza civile e “diverse tonnellate di materiale sanitario“.  “Medici di emergenza raggiungeranno inoltre Beirut il prima possibile per rafforzare gli ospedali. La Francia è già impegnata“, ha aggiunto il capo dello Stato.

  • esplosioni beirut
  • esplosioni beirut

Sul tema è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, li cui pensiero è quello che le esplosioni non siano state causate da un’incidente: “Ho incontrato i nostri generali e sembra che non sia un incidente industriale. Sembra, secondo loro, che sia un attentato, una bomba di qualche tipo.” Il tycoon ha anche promesso il sostegno degli Usa nei confronti del Libano.

Anche l’Italia manifesta esplicitamente il proprio appoggio nei confronti del Libano, e lo fa attraverso le parole del premier Giuseppe Conte che su Twitter scrive: “Le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L’Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con la Farnesina e il ministero della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali“.

Parole alle quali si aggiungono quelle del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “L’Italia è vicina agli amici libanesi in questo momento tragico. I nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, a cui esprimiamo il nostro profondo cordoglio, e alle persone ferite, a cui auguriamo una pronta guarigione“.

Carlo Saccomando

Tags

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

Articoli correlati