• 16 Dicembre 2025
  • CRONACHE

Eutanasia, avviso di garanzia al responsabile della Exit di Torino

TORINO. Il reato ipotizzato sarebbe quello di aiuto al suicidio, anche se non è escluso che possa trattarsi di “omicidio del consenziente”, in base all’articolo 580 del codice penale. Un avviso di garanzia è stato notificato dai carabinieri a Emilio Coveri, responsabile di Exit Italia, associazione torinese che promuove il diritto all’eutanasia. Il provvedimento è stato emanato dalla Procura di Catania a seguito della morte di A. G., una insegnante di Paternò, deceduta lo scorso marzo in una clinica svizzera nel paesino di Forch che pratica il suicidio assistito.

Una decisione presa all’oscuro dei suoi familiari, che erano contrari e che avevano denunciato la scomparsa della donna alla trasmissione “Chi l’ha visto?”. Grazie alla segnalazione di un amico che l’aveva incontrata all’aeroporto in partenza per Zurigo, era stato chiaro il suo piano. Ma quando la famiglia aveva provato a contattare la clinica svizzera per convincerla a tornare a casa lei era già morta.

Emilio Coveri

La donna aveva 46 anni e soffriva da tempo per una depressione e una nevralgia cronica, la sindrome di Eagle: è deceduta il 27 marzo, in una struttura di Zurigo riconducibile alla clinica Dignitas, che risulta in contatto con l’associazione Exit Italia. Di qui il coinvolgimento del suo responsabile Emilio Coveri che da decenni lotta per il diritto all’eutanasia. Amico di Marco Pannella, protagonista di innumerevoli battaglie con i radicali per i diritti dell’uomo, è il presidente della Exit Italia, l’associazione con sede a Torino che si occupa del fine vita.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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