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Ex Ilva, dura contestazione degli operai al presidente Conte

TARANTO. Dura contestazione per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, davanti allo stabilimento dell’ex Ilva di Taranto. Il premier ha cercato di tranquillizzare gli operai e la folla composta anche da ambientalisti e abitanti del quartiere Tamburi, devastato dall’inquinamento di una fabbrica obsoleta: “Parlerò con tutti ma con calma”, ha detto, mentre la folla chiedeva a gran voce la chiusura dell’impianto: “Basta chiacchiere. Qui sono più i morti che i bambini. Vogliamo la chiusura. Noi vogliamo vivere. Vai in ospedale. Vai a vedere i bimbi fare le chemio”.

E, ancora: “Vogliamo essere difesi, non essere presi in giro”, “via lo scudo per Mittal”, “la vita dei tarantini vale meno di quelli di Genova?”. “Noi vogliamo vivere”. Questi i chiari messaggi che gli operai e i tarantini hanno rivolto al presidente del Consiglio.

Tra chi contesta c’è pure una madre che dice: “Qui ci sono più morti che nascite”, mentre poco più in là un uomo aggiunge: “Abbiamo fiducia nelle istituzioni, ma non fatela perdere a noi”. E a proposito di Mittal un giovane sbotta: “Lei e il presidente della Repubblica dovete assicurare il rispetto della Costituzione, dovete garantire lavoro, ambiente, salute che qui non sono garantiti”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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