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Fabrizio Corona, annullati i 9 mesi in affidamento. Dovrà scontarli in carcere

Non c’è pace per Fabrizio Corona: l’ex re dei paparazzi continua a far parlare di se nonostante questa volta non sia per colpa di una delle sue solite bravate. Questa volta ad attirare i riflettori dei mass media su uno dei personaggi più chiacchierati in Italia dell’ultimo decennio è stato il Tribunale di Sorveglianza di Milano, che ha deciso di annullare i nove mesi che Corona aveva scontato in affidamento, tra febbraio e novembre 2018, stabilendo che dovrà scontarli nuovamente, ma questa in carcere, dove è detenuto da marzo di quest’anno.

A seguito della sentenza l’avvocato Ivano Chiesa, che difende l’artista con Antonella Calcaterra, ha dichiarato di essere rimasto basito dopo la decisione, che promette verrà impugnata “in palese contrasto con una sentenza di assoluzione dello stesso Tribunale di Sorveglianza“, quest’ultima riferita al caso dei contanti trovati nel famoso controsoffitto.

fabrizio corona
Nina Moric e Fabrizio Corona

Ripercorrendo brevemente la vicenda giudiziaria a fine aprile il Tribunale aveva deciso di revocare l’affidamento terapeutico concesso all’ex agente fotografico nel febbraio 2018 per curarsi dalla dipendenza dalla cocaina col ritorno in carcere. Secondo quanto scritto dai giudici nella sentenza scontare la pena in carcere rappresentava la “soluzione non solo necessitata, ma anche adeguata al livello di consapevolezza” di Corona, perché un altro programma di cure all’esterno sarebbe “inadeguato”, date le sue continue violazioni delle regole.

I giudici però avevano anche stabilito che Corona, non solo dovesse restare a San Vittore, ma anche che dovesse scontare gli ultimi cinque mesi passati in affidamento, sostanzialmente annullati dai giudici. Ma nel contempo avevano salvato quel periodo di nove mesi tra febbraio e novembre 2018; periodo di cui l’Avvocato generale Nunzia Gatto, numero due della Procura generale milanese, ha chiesto la revoca e ottenuto la revoca . Con l’impugnazione della Procura generale la Cassazione ha annullato con rinvio la prima decisione della Sorveglianza e oggi è arrivato il nuovo provvedimento che accoglie la richiesta della Procura generale.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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