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Federal Reserve taglia i tassi per la prima volta dal 2008

NEW YORK. La Federal Reserve, con una mossa attesa dagli operatori, ha tagliato i tassi di 25 punti base. In pratica il costo del denaro scende in una forchetta fra il 2 e il 2,5%. Si tratta della prima riduzione degli ultimi dieci anni. Una decisione che, secondo molti osservatori, non basterà però a ridare fiato all’economia statunitense e a eliminare i rischi di recessione e che sicuramente non servirà nemmeno a evitare le ire del presidente Donald Trump che, con il suo solito stile roboante, nei giorni scorsi aveva sfidato l’indipendenza della Banca centrale statunitense chiedendo a gran voce una riduzione del costo del denaro di entità maggiore.

Nel tentativo di placare la Casa Bianca, però, il Federal Open Market Committee (Fomc), cioè il Comitato della Fed che si occupa di decidere le mosse di politica monetaria al termine della riunione di ieri, 31 luglio, con cui ha annunciato il taglio dei tassi ha anche messo per iscritto che intende fermare prima del previsto la riduzione del bilancio della Fed: in parole povere, la Banca centrale Usa potrebbe tornare a sostenere l’economia statunitense anche attraverso nuovi programmi di acquisto di titoli, trasmettendo in questo modo la riduzione dei tassi anche sul mercato secondario.

La decisione non è stata presa all’unanimità. Il taglio dei tassi è stato sponsorizzato da Jay Powell (in foto), il presidente della Fed, e ha ottenuto la maggioranza dei voti dei partecipanti al Fomc (la Federal Reserve è un organismo federale con rappresentanti in alcune delle principali città statunitensi) ma Esther George, presidente della Fed di Kansas City, ed Eric Rosengren, presidente della Fed di Boston, hanno votato contro il taglio, dicendo che preferivano mantenere i tassi costanti.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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