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Federica Pellegrini l’Italia è fiera di te: settima nell’ultima finale dei 200 sl

La Divina ha chiuso la gara in 1'55''91. L'oro è andato all'australiana Ariarne Titmus che ha fermato il cronometro a 1'53''50 stabilendo il nuovo record olimpico. Argento alla hongkonghese Bernarette Haughey (1'53''92) e bronzo alla canadese Penny Oleksiak (1'54''70).

L’ultima finale della straordinaria carriera di Federica Pellegrini, nella gara dei 200 stile libero, si è conclusa con un settimo posto. Chi è abituato a valutare un atleta solo ed esclusivamente dalle vittorie o dal numero di medaglie conquistate potrebbe pensare che il lungo percorso sportivo della ‘Divina’ si sia concluso senza il botto, ma in verità di imprese la nostra Fede ne ha realizzate un’infinità. Ultima in ordine cronologico è l’aver raggiunto lo storico traguardo delle cinque finali olimpiche consecutive nella stessa prova, unica nuotatrice nella storia. Nemmeno un fenomeno del calibro di Michael Phelps ci è riuscito.

La stella del nuoto italiana ha chiuso la gara in 1’55”91. L’oro è andato all’australiana Ariarne Titmus che ha fermato il cronometro a 1’53”50 stabilendo il nuovo record olimpico che apparteneva alla statunitense Allison Schmitt (1’53’61 a Londra 2012). Medaglia d’argento a Bernarette Haughey da Hong Kong (1’53”92) e quella di bronzo alla canadese Penny Oleksiak (1’54”70). Grande delusione per una tra le favorite della vigilia, l’americana Kathleen Ledecky, attuale detentrice del record mondiale e di quello olimpico sia nei nei 400 che negli 800 stile libero, che non va oltre la quinta posizione.

Se un nuovo record olimpico è stato realizzato, lo stesso non si può dire per il record mondiale nei 200 stile libero femminili che rimane ancora saldamente nelle mani della Pellegrini: 1’52”98 realizzato ai Campionati mondiali di nuoto del 2009 a Roma.

L’addio alle competizioni via social: “Per tanto tempo ho preso a pugni il mondo ma sono fiera di me”

A fine gara l’azzurra ha affidato ai social il suo addio alle competizioni: “Era l’ultimo 200 che volevo, in un’altra finale olimpica!! Ho dato tutta la mia vita a questo sport e ,a questo sport ho preso tutto quello che volevo e anche di più!!“. Nel post su Instagram sottolinea come la sua carriera sia stato “un viaggio incredibile” nello stesso tempo “bellissimo e difficile“, ma si dichiara fiera di se stessa per come è cresciuta e per la donna che in tutti questi anni è diventata.

Federica Pellegrini
Federica Pellegrini in un post scrive: “The Last Dance“. Come Michael Jordan (Instagram)

Fieri lo sono anche gli italiani che hanno avuto l’onore di essere rappresentati da una grande atleta, pronta a sfidare con tutte le forze gli avversari e qualche volte anche se stessa: “Ho preso a pugni il mondo (anche me stessa a volte) per tanto tempo, per tanti anni, lottando sempre fino all’ultimo centimetro di acqua disponibile!“. Non è importante il risultato dell’ultima gara, il segreto del suo successo è racchiuso nel percorso ovvero nel modo in cui è arrivata a disputare l’ennesima finale olimpica della carriera. “Sono felice veramente felice oggi!! – ha aggiunto la Pellegrini, che conclude con un ringraziamento caloroso a tutti coloro che l’hanno sostenuta e tifata nel corso di tutti questi anni, alla famiglia e allo staff “che non ha mai mollato con me“.

A fine gara Federica Pellegrini ufficializza la relazione con il coach Matteo Giunta

E proprio sul riferimento, non casuale allo staff, la ‘Divina’ a fine gara ha ufficializzato la storia d’amore con il suo allenatore Matteo Giunta: “È stato un grandissimo allenatore ed un compagno di vita speciale, spero lo sarà anche in futuro“. La nuotatrice azzurra ha confessato che se non ci fosse stato Matteo accanto a lei in questi ultimi anni molto probabilmente si sarebbe ritirata prima. Infine ha spiegato il motivo per cui ha preferito tenere nascosta la relazione: “La priorità era tenere l’immagine dell’allenatore e dell’atleta separati e siamo stati bravi molto in questo. È stata una persona fondamentale, una delle più importanti in questo percorso sia umano che sportivo“.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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