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Ferrara, venduta a 15 anni e mandata a prostituirsi sul marciapiede

FERRARA. Un traffico di ragazze dalla Nigeria a Ferrara è stato scoperto da polizia e Procura, nonché giudici di Bologna competenti, trattandosi di prostituzione minorile. Due donne sono state oggetto di un’indagine della polizia di Ferrara conclusa con l’ordinanza di custodia del giudice di Bologna Francesca Zavaglia che ha sintetizzato le indagini coordinate dal pm Ceroni che ha messo in luce una tratta verso l’Italia di donne da far prostituire a Ferrara. La prima, di 26 anni, che gestiva il traffico, è ancora ricercata ed è accusata di tratta di essere umani, prostituzione aggravata, prostituzione minorile e favoreggiamento di immigrazione clandestina; l’altra, di 39 anni, dopo l’arresto solo per prostituzione e che gestiva una casa all’interno del Grattacielo, ha già chiuso con il patteggiamento della pena.

Il giro scoperto dagli inquirenti è stato portato alla luce dai racconti-denuncia di una ragazzina di 15 anni, sottoposta, prima di partire dalla Nigeria, a riti woodoo per assoggettarla, arrivata a Ferrara dopo un viaggio fino in Libia nel 2017 e da qui in barcone verso la Sicilia. Prezzo del viaggio 20 mila euro, che lei con il suo lavoro doveva riscattare: ma, chiedendo poi protezione, ascoltata dalla polizia, ha raccontato il suo inferno e ciò che accadeva a Ferrara.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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