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Focaccia della Befana, nel segno della tradizione piemontese: quali gli ingredienti?

Non solo carbone o lasagne per l’Epifania, ma anche la focaccia della Befana. A differenza di quanto suggerisca il termine ‘focaccia’ non si tratta di una specialità salata ma di un dolce tipico del basso Piemonte, che si usa fare solitamente per chiudere le feste del periodo natalizio. Questo dolce tradizionale si è nel corso dei secoli diffuso in tutto il Piemonte, diventando una tradizione consolidata. Oggi è iscritta nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte.

Sembra che la focaccia della Befana sia ancora più antica dei dolci tipici di Natale e di Pasqua ovvero il panettone e la colomba. È infatti verosimile pensare, come tutte le focacce dolci, che fosse una ricetta alla portata di tutti per preparare un piatto gradito in occasione delle feste.

Probabilmente era in forma più semplice di quanto sia attualmente perché ogni famiglia contadina aveva in casa farina, uova, burro e latte da arricchire con dello zucchero. Poco credibili i canditi, in quanto importati all’epoca delle Crociate e molto costosi come anche le scorze d’arancia per un fattore climatico, la focaccia dolce si è nel tempo arricchita di questi ingredienti più pregiati.

focaccia befana

La focaccia della Befana, cosa racconta la tradizione

Nel Cuneese viene chiamata Fugassa d’la Befana, mentre nell’Alessandrino e la Fugassa col Carsent. L’usanza piemontese vuole che si nasconda una fava all’interno della focaccia: il fortunato che la troverà sarà fortunato e avrà soldi per tutto l’anno, a patto che la focaccia sia stata pagata. Mentre in altre tradizioni, al posto della fava, veniva inserita una monetina all’interno dell’impasto, a rischio e pericolo dei consumatori di tale prelibatezza che dovevano essere bene accorti a non sferrare morsi troppo aggressivi, per non rompersi i denti. e a non ingoiare la moneta.

Ingredienti (per 4-6 persone)

  • 250 g farina
  • 250 g farina Manitoba
  • 150 g zucchero
  • 100 ml latte
  • 100 g burro
  • 2 uova
  • 5 g lievito di birra fresco
  • 100 g canditi misti
  • granella di zucchero
  • una fava

Preparazione

Fate intiepidire il latte e scioglietevi dentro il lievito di birra. Mettete nella ciotola dell’impastatrice il latte con il lievito e le due farine e iniziate ad impastare. Sciogliete il burro, fatelo raffreddare e unitelo alle due uova. Ora unite burro zucchero e uova al resto dell’impasto e impastate per 10 minuti. Unite i canditi e amalgamateli al resto degli ingredienti. Formate una palla, copritela con pellicola trasparente e fatela lievitare per 4 ore circa.

A questo punto, sgonfiate l’impasto, mettetelo in una teglia e appiattitelo. Tagliate con un coltello in tante parti partendo dal centro e attorcigliatele ognuna su sé stessa. Cospargete la focaccia della befana con granella di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 20/25 minuti circa. Sfornate la focaccia della befana e fatela raffreddare.

Ricordate che la focaccia della Befana si conserva morbida coperta da pellicola trasparente per 4 o 5 giorni.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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