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Folla commossa ai funerali di Gaia e Camilla le ragazze investite a Roma

ROMA. Un lungo applauso accompagnato dalle note, suonate dal vivo, delle canzoni ‘A te’ di Lorenzo Jovanotti e ‘Ti voglio bene’ di Tiziano Ferro, hanno accompagnato l’uscita delle bare bianche di Gaia e Camilla, le sedicenni morte investite a Roma, al termine dei funerali. Gremita la chiesa del Preziosissimo Sangue del Fleming e anche il viale di accesso. Una parente all’uscita ha accusato un malore ed è stata soccorsa da personale di un’ambulanza ferma all’esterno della chiesa per tutta la funzione. Sul luogo dell’incidente è stato affisso uno striscione “Ciao Angeli”.  Per tutta la notte prima dei funerali, gli amici e i parenti delle ragazze si sono stretti attorno ai genitori durante una veglia in parrocchia. La madre di Gaia, Gabriella, ha detto che in tutti questi giorni la famiglia dell’investitore non si è mai fatta viva: “Ma va bene così, quel ragazzo rimane un disperato.  Gli hanno dato i domiciliari? Meritava sicuramente qualcosa di più, ci ha portato via due angeli”. “La verità – ha aggiunto Marino Romagnoli, papà di Camilla – è che Camilla aveva ancora tanto da darmi e invece adesso siamo ridotti così, non m’importa niente dell’investitore… il mio cuore è tutto con Camilla e con Gaia, cosa posso dire? La giustizia va avanti…”.

Intanto il gip di Roma, Bernadette Nicotra, nelle motivazioni dell’ordinanza che chiede l’arresto per Pietro Genovese, è durissimo: il giovane, secondo il magistrato, “è solito condurre veicoli dopo aver assunto sostanze alcoliche se non anche stupefacenti e non rispettare le norme del codice della strada. Le precedenti contestazione e provvedimenti amministrativi non hanno avuto alcun effetto deterrente: il Genovese  si è messo alla guida dell’autovettura nonostante avesse assunto bevande alcoliche e nonostante in passato gli fosse già stata ritirata la patente di guida per violazioni al codice della strada”.  Le tracce di droghe trovate nel sangue, però, non dimostrano che Pietro Genovese la notte tra sabato e domenica fosse alla guida sotto effetto di quelle sostanze. Lo scrive ancora il gip escludendo  per il momento l’aggravante dell’alterazione psicofisica dovuta all’uso di sostanze stupefacenti. Per il giudice “le sostanze stupefacenti riscontrate, sebbene presenti, ben potevano essere state assunte dal Genovese in epoca precedente”. 

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