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Fontana rilancia l’assegno unico e fa innervosire il M5S

ROMA. Sono passati due giorni da quanto l’Istat ha diffuco i dati sul declino demografico e il ministro leghista alla Famiglia Lorenzo Fontana ha annunciato che l’esecutivosi è messo al lavoro per l’erogazione di nuovi fondi: “L’esecutivo – ha detto intervistato dal Tg5 – lavora a un assegno unico che va dai cento ai trecento euro per ogni figlio dai zero fino ai 26 anni: credo che in questo modo riusciremo a contrastare il calo demografico. Tenteremo anche a livello europeo di far capire alla commissione Ue che gli incentivi alla natalità devono essere considerati come un investimento”.

Un annuncio, quello del ministro alla Famiglia, che ha innervosito il Movimento 5 stelle, che a inizio maggio aveva ipotizzato l’investimento dei risparmi dal fondo per il reddito di cittadinanza proprio sugli aiuti per le famiglie: “Aspettiamo di leggere la proposta di Fontana – hanno dichiarato fonti vicine al vicepremier Luigi Di Maio – che non abbiamo visto, ma basandoci sulle dichiarazioni da quel che ci risulta il suo annuncio arriverebbe a costare quasi 60 miliardi. La politica si fa con i fatti non a parole”.

Il viceministro Laura Castelli

Anche il viceministro all’Economia Laura Castelli è intervenuta in merito: “Da un rapido calcolo sulla base dei dati Istat, considerata una platea di 15 milioni di residenti, l’assegno unico avrebbe un costo che oscilla tra i 18 ed i 54 miliardi di euro. Considerato che siamo politicamente d’accordo sull’assegno unico dobbiamo capire esattamente a quale platea si riferiva il ministro e quali misure verrebbero eventualmente assorbite”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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