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Giornata mondiale dell’ambiente e inquinamento dell’aria

Si chiama “World Environment Day”, ed è la “Giornata mondiale dell’ambiente”, festeggiata oggi 5 giugno, e istituita nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. La domanda è: i cittadini conoscono le cause dell’inquinamento ambientale? La questione può sembrare complessa, ma ogni singolo individuo può agire, “take action”, per cercare di ridurlo, prima di tutto comprendendo quali sono i diversi tipi d’inquinamento, e gli effetti sulla salute. Together we can #BeatAirPollution: è il monito sotto forma di hastag che arriva dalle Nazioni Unite per contrastare l’inquinamento atmosferico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità muoiono 7 milioni di persone all’anno a causa dell’esposizione all’aria inquinata, ma pare che adesso l’inquinamento si possa prevedere. Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente supporta insieme all’Oms la campagna “Breathe Life“, volta a coinvolgere cittadini e istituzioni su questo tema, attraverso l’impegno quotidiano individuale, oltre a politiche che mirano a monitorare l’aria.

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L’Italia in questa battaglia sta facendo la sua parte. Da ieri a Torino si sta svolgendo il “Clean Air Dialogue”, la bilaterale Italia-Commissione europea sull’inquinamento dell’aria. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dichiarato: «Ora abbiamo tutte le carte in regola e ci assumiamo tutte le responsabilità per dire basta a inquinamento e smog. Abbiamo avviato il percorso nell’ambito del quale sottoscriviamo ora il protocollo “Aria pulita” con sei ministeri, le Regioni, e le Province autonome. Auspico che il commissario europeo per l’Ambiente abbia potuto constatare in questi mesi l’impegno con cui stiamo lavorando. Cambiare approccio si può, e si può invertire in modo duraturo la tendenza. Elimineremo gradualmente la produzione di energia a carbone entro il 2025. L’Italia è all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici. Abbiamo già superato gli obiettivi europei del 2020, e stiamo procedendo fiduciosi verso il superamento degli obiettivi del 2030. Abbiamo superato anche gli obiettivi Ue in materia di energia rinnovabile. Contiamo di avanzare con determinazione verso l’obiettivo della neutralità cosiddetta carbonica».

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Il rapporto “Mal’aria 2019”, dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico, parla del 2018 di città soffocate dallo smog, dove l’aria è irrespirabile sempre a causa di emissioni derivanti da traffico, riscaldamento domestico, industrie, e pratiche agricole. Codice rosso, quindi per il Bel Paese, deferito in merito dalla Corte di giustizia europea, anche dal momento che in 55 capoluoghi di provincia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili, o per l’ozono, e in 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata. L’Italia, tra l’altro, è uno degli stati europei con il più alto tasso di motorizzazione, con una media di circa 65 auto ogni 100 abitanti: «L’inquinamento atmosferico a oggi continua ad essere un’emergenza costante nel nostro Paese, non più giustificabile con le avverse condizioni meteo-climatiche della pianura padana o legate alla sola stagionalità invernale. Eppure per uscire da questa emergenza gli strumenti ci sarebbero: ogni città dovrebbe adottare dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile. Il Ministero dell’Ambiente dovrebbe guidare le città, supportando e verificando le scelte fatte affinché siano coerenti con le scelte e i piani nazionali; inoltre il governo dovrebbe finanziare i progetti davvero utili per mettere in campo questa rivoluzione, e allo stesso tempo dovrebbe destinare più risorse per incentivare davvero la mobilità sostenibile», affermava alcuni mesi fa Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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