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Il David multa chi lo usa per commercio e crea un tesoretto

FIRENZE. Il David di Michelangelo non solo richiama milioni di turisti nel capoluogo toscano, che restano ammirati dalla sua inconfondibile e plastica forma, ma è anche fonte di nuovi e impensati introiti.
Infatti l’uso illecito e a fini commerciali dell’immagine della famosissima scultura ha portato 50.000 euro di sanzioni, pagate dai trasgressori, nelle casse della Galleria dell’Accademia, il museo fiorentino che custodisce il capolavoro di Michelangelo. Lo ha reso noto Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, in occasione della presentazione del bilancio del suo mandato, in scadenza nel 2019. Hollberg a tal proposito ha ricordato l’ordinanza del tribunale di Firenze del 2017 definendola “una vittoria epocale, un apripista a livello nazionale e internazionale” 
Si scopre cosi che “per la prima volta un bene culturale di un museo statale è stato messo sotto tutela consentendo di denunciare coloro che ne sfruttano l’immagine a fini commerciali senza le dovute autorizzazioni”.
Infine la direttrice della Galleria afferma “L’ordinanza è una fonte di introiti e un’apripista per tutti i beni culturali italiani, un esempio studiato anche negli altri Paesi europei”.

Per ora nelle casse sono arrivati 50mila euro, ma è soltanto l’inizio e se vi saranno controlli attenti, potrebbe portare consistenti introiti. Il punto sarà poi trovare il modo più utile per impiegarli, ovviamente nella direzione della valorizzazione del patrimonio artistico.

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