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Il figlio di Anastasi: “Aveva la Sla, ha chiesto la sedazione”

VARESE. Il calcio italiano dice addio ad una sua leggenda, Pietro Anastasi, campione d’Europa in maglia azzurra nel 1968 e indimenticato attaccante della Juventus e dell’Inter. L’ultimo saluto al bomber di Juve e Nazionale è previsto nella sua Varese, dove si è spento ieri l’altro a 71 anni dopo una lunga malattia: la terribile Sla, come ha fatto sapere all’Ansa il primogenito Gianluca: “Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all’ospedale ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito”.

Tutto aveva avuto inizio tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba, ricorda ancora il figlio: “Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Dopo l’operazione per asportare il tumore e altri approfondimenti medici è venuto fuori che era Sla. Papà lo ha saputo solo tre mesi fa. Da allora la cosa è precipitata ma a quel punto lui ha detto basta, rifiutando l’accanimento terapeutico. E giovedì sera si è addormentato per sempre”.

Stamane (domenica) alle 10 sarà aperta una camera ardente all’interno della sala comunale Estense, mentre domani (lunedì) si svolgeranno i funerali nella basilica di San Vittore. La Juventus lo ricorderà domani osservando un minuto di silenzio all’Allianz Stadium e scendendo in campo con il lutto al braccio. La Figc ha deciso invece che la Nazionale porterà il lutto al braccio nell’amichevole del 27 marzo a Wembley, contro l’Inghilterra e ad Anastasi sarà dedicata la prossima partita delle Leggende Azzurre.

Nelle ultime 24 ore in tanti hanno ricordare “Pietruzzu” e per farlo hanno scelto anche la via dei social, come il suo ex compagno Marco Tardelli che, ha postato diverse foto che li immortalano insieme e sotto, il seguente messaggio: “Grazie Pietro, sei stato un esempio per me e per molti altri”. Anche Lapo Elkann ricorda con un tweet l’accattante bianconero scomparso: “Buon viaggio Anastasi, sarai in buona compagnia”. Il commento è supportato da una foto in cui il nonno Gianni Agnelli parla con alcuni giocatori della Juve degli anni ’70, fra i quali, in primo piano, Pietro Anastasi.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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