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Il lessico ai tempi del Coronavirus: “contagio” la parola più usata

Non ce ne vogliano gli innumerevoli estimatori dello scrittore colombiano, Premio Nobel per la letteratura, Gabriel García Márquez per la citazione nel titolo, non troppo velata, al romanzo ‘L’amore ai tempi del colera‘.

Dall’inizio di questo 2020 stiamo vivendo un momento storico molto particolare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria legata al virus denominato Covid-19, che dal primo epicentro di Wuhan si è poi diffuso al di fuori dai confini della provincia di Hubei, per poi diffondersi in tutta la Cina e successivamente nel resto del mondo.

Nel nostro Paese, il terzo più colpito a livello globale, l’emergenza è scoppiata dal 20 febbraio 2020. A partire da quella fatidica data sino a ieri mattina (2 marzo) la parola “Coronavirus” è stata citata oltre quasi 185 mila volte dai media italiani, e pronunciata almeno una volta ogni due minuti su radio e tv nazionali e sulle principali emittenti regionali.

A rivelarlo uno studio condotto da Mediamonitor.it che ha analizzato oltre 1.500 fonti d’informazione fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog, alla ricerca delle parole più utilizzate dai media in abbinamento al termine “Coronavirus”.

contagio parola più usata

Sul podio delle parole più usate “contagio” , “Roma” e “mascherine/a”

Il monitoraggio, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura di soluzioni per la gestione dei contenuti provenienti dal parlato, ha evidenziato che, nei 12 giorni esaminati, il termine più ricorrente sui mezzi d’informazione italiani è stato “contagio” con oltre 42 mila citazioni (42.380). Seguono nell’ordine “Roma” (36.839 menzioni), le introvabili “mascherine/a” (35.959) e “Milano” (33.877). Al quinto posto delle parole più citate dai media c’è “scuola/e”, oggetto delle ordinanze che ne hanno decretato la chiusura per la seconda settimana consecutiva nelle regioni più colpite, con 33.067 menzioni.

Sotto le 30 mila citazioni totali raccolte dal 20 febbraio, e comunque nella top ten, troviamo via via: “Cina” (27.808) “quarantena” (27.499), “COVID -19” nome scientifico del virus (27.404), “tampone/i” (26.063) e “epidemia” (26.034). A ridosso delle prime dieci posizioni si piazzano poi per frequenza di citazione, insieme alla parola “Coronavirus”, anche “ordinanze/a” (25.082), “test” (23.445), “sintomi” (15.102) e “sintomi” (21.756).

Tra i luoghi del Coronavirus, dopo Roma e Milano c’è “Codogno” (17° posto con 16.047) menzioni) mentre la “Protezione Civile” è l’istituzione più citata (16.625) davanti al “Ministero della Salute” che si ferma a 12.510 citazioni.

Aumento costante di termini come “panico”, “allarmismo” e “psicosi”

La consapevolezza degli effetti economici a breve e medio termine causati dall’emergenza “Coronavirus” nel nostro Paese e non solo, ha visto aumentare costantemente negli ultimi giorni le citazioni sui media, specie in radio e tv, di parole come “economia” (18.072) e “Borsa/e” (6.696) ma anche “panico” (13.338), “allarmismo/i” (9.715), “psicosi” (8.908). Tra gli ospedali il più citato è lo Spallanzani di Roma (7.221), centro di riferimento nazionale per quest’emergenza, seguito dall’Ospedale Sacco di Milano (5.871). E’ più frequente l’uso del termine “disinfettante/i” (7.713 menzioni) piuttosto che “Amuchina” (2.704) o di “virologo/i” (4.832) rispetto a “infettivologo/i” (1.826). Tra i “sintomi” (15.102) si parla soprattutto di “febbre” (11.092 citazioni) e meno di “tosse” (9.599) o “polmonite” (4.352).

Approccio diverso per le radio e le tv.

“Contagio” è sempre la parola più frequente (2.118 citazioni), sempre usata insieme a “Coronavirus” ma, per le emittenti radiofoniche e televisive,  al secondo posto troviamo Cina (1.788) , al terzo “test”(1.500), al quarto “epidemia” (1.487) e di seguito “Economia”, in costante ascesa (5° posto con 1.349 citazioni), “quarantena” (6° posto 1.233), Roma (7° posto, 1.153), “scuola/e” (8° posto, 1.127), “tampone/1” (9° posto,1.104) e “Protezione Civile” (10 °posto, 1.002).

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