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Il mondo di Antonio Ligabue in mostra al Forte di Bard

"Antonio Ligabue e il suo mondo" è la mostra attualmente in corso al Forte di Bard in Valle d'Aosta. Un'occasione da non perdere per trascorrere una giornata fuori porta

Antonio Ligabue e il suo mondo” è la mostra attualmente in corso al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, e che proseguirà fino al 9 gennaio 2022. L’occasione è stupenda per apprezzare un’esibizione a dir poco entusiasmante inserita in un contesto incantevole. Anzi, un doppio contesto incantevole, perché il Forte, bello di per sé, si trova in un luogo altrettanto bello, ovvero il borgo di Bard.

Due parole su Bard

La piccola cittadina di Bard dal 2012 fa parte del circuito dei “borghi più belli d’Italia”; conta 112 abitanti ed è adiacente al vicino comune di . Si può passare da un comune all’altro letteralmente attraversando un ponte che scavalca il fiume Dora Baltea, affluente del Po.  

Il borgo è talmente pittoresco da sembrare finto, e vive principalmente di turismo. Il Forte che domina il paese dell’alto è storicamente noto per essere stato il presidio che ha fermato l’avanzata di Napoleone durante la campagna d’Italia.

Noto alle cronache recenti anche per essere stato il set del film “Avengers: age of Ultron“, oltre a essere un monumento di interesse, ospita il Museo delle Alpi; nei suoi tanti spazi si organizzano eventi, conferenze, concerti, recite e mostre temporanee.

“Antonio Ligabue e il suo mondo” è la mostra attualmente in corso al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, e che proseguirà fino al 9 gennaio 2022. L’occasione è stupenda per apprezzare un’esibizione a dir poco entusiasmante inserita in un contesto incantevole. Anzi, un doppio contesto incantevole, perché il Forte, bello di per sé, si trova in un luogo altrettanto bello, ovvero il borgo di Bard.
Il Forte di Bard

Antonio Ligabue, la forza di un pittore

Ligabue è uno dei più affascinanti pittori italiani del ‘900; oggi forse è addirittura limitante recintare la sua arte nel solo contesto italiano, perché può essere inclusa tra le più significative in Europa. Già da tempo infatti lo si paragona facilmente con Van Gogh, e il suo linguaggio artistico regge il confronto con pittori impressionisti ed espressionisti.

L’opera di Ligabue si presenta come forza allo stato puro. I vertici espressivi che ha saputo raggiungere con la sua pittura difficilmente saranno eguagliati; è un artista che è riuscito a creare quadri di una vitalità assoluta, e basta osservarne uno dal vivo per essere investiti da un temporale di colori.

Alcune opere presenti in mostra

La storia dell’artista è ormai abbastanza nota anche grazie allo sceneggiato Rai (all’epoca Rete 1) del 1977, e dal recente film “Volevo nascondermi”, con Elio Germano nei panni del pittore. Antonio Ligabue era un’anima che viveva tra sofferenza e alienazione, affetta da problemi psichici e dotata di un talento straordinario.

Il mito del “genio e follia” aleggia sul pittore sin da quando era ancora in vita. I quadri di Ligabue raccontano il disagio della sua condizione e i suoi pensieri più intimi; ci consegnano il ritratto di un artista che subisce l’accanimento di un’esistenza nella quale non trova pace, e la cerca nella realtà della natura e dei suoi silenzi.

Alcune opere presenti in mostra

La mostra su Antonio Ligabue a Bard

La mostra presenta 90 opere del pittore, tra cui veri e propri capolavori come “Caccia grossa”, “Tigre reale” e “Leopardo con serpente”. La natura diventa protagonista delle tele così come è stata protagonista nella sua vita, che per tanto tempo ha trascorso isolato dal mondo umano. All’interno di questa solitudine Ligabue osservava gli animali rimanendo affascinato dalla loro primordialità, e l’ha espressa tutta a tinte vive sulla tela.

Un’altra sezione presenta invece una serie di autoritratti, altro tema che lui riproduceva incessantemente, ossessionato dalla sua immagine stessa. Questo è uno dei tanti tratti che lo accostano a Van Gogh, perché entrambi si scrutavano interiormente dipingendo le loro fattezze esterne, spesso turbate e inquiete. Un gesto di profonda sensibilità e allo stesso tempo di amara sofferenza.

Un’ultima sala è dedicata infine alle sue sculture, dettaglio molto apprezzabile perché raramente si vede nelle esibizioni dedicate all’artista; le ultime che ricordo, a Roma nel 2017 e a Napoli nel 2018, seppure complete e molto belle, non ne presentavano.

Dunque conviene decisamente organizzare una gita fuori porta a Bard per trascorrere una giornata che di sicuro non dimenticherete. Dopo aver visitato la mostra, il mio consiglio è di assaggiare il Fumin e il Torrette, ottimi vini del luogo e che difficilmente si trovano nelle enoteche, a meno che non siano davvero molto fornite.

Danilo D’Acunto

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