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Il ricordo di Ernest Hemingway, morto suicida 58 anni fa

Era il 2 luglio 1961 quando, a 62 anni, si spegneva lo scrittore e giornalista (inviato di guerra) statunitense Ernest Miller Hemingway, nato nel 1899, grande amante dei gatti. La sua vita fu ricca di popolarità, donne, soddisfazioni come il Premio Pulitzer nel 1953 per “Il vecchio e il mare” e il Nobel per la letteratura nel 1954. Dai suoi scritti, pietre miliari della letteratura americana, e non solo, vennero tratti anche film. Tutta la notorietà, però, non arrestò mai l’animo, forse insofferente, di Hemingway, narcisista e amante del pericolo, il quale condusse un’esistenza anche turbolenta, ricevette medaglie di guerra, distinguendosi per il valore militare, viaggiò per i continenti, e, alla fine si suicidò, sparandosi con il suo fucile. “Che senso ha rovinare la mia mente e cancellare la mia memoria? Queste cose costituiscono il mio capitale e senza di esse sono disoccupato. È una buona cura, ma abbiamo perso il paziente”, disse a un amico dopo diversi elettroshock subiti a seguito di forti depressioni.

Ernest Hemingway

Nel 1923 Ernest Hemingway visitò l’Italia con la moglie in dolce attesa, recandosi a Rapallo, Pisa, Sirmione e Cortina d’Ampezzo. A Rapallo iniziò a scrivere il racconto “Cat in the Rain” (Gatto sotto la pioggia), mentre a Cortina sperimentò una nuova tecnica narrativa con la stesura del racconto autobiografico “Out of Season” (Fuori stagione). Soggiornò, nel tempo, anche in Veneto e nel Cilento, mentre, durante il soggiorno ad Alassio nel 1953, frequentò molto il “Caffè Roma”. Il proprietario, l’artista Mario Berrino, gli propose di trasformare un muretto di fronte al bancone del suo bar in un’opera d’arte interattiva, che avrebbe riportato le dediche e firme dei più illustri clienti. L’idea piacque a Hemingway, e così nacque il Muretto di Alassio.

Ernest Hemingway

Addio alle armi, Per chi suona la campana, Il vecchio e il mare, Festa mobile, Il giardino dell’Eden, rappresentano i titoli più conosciuti dei romanzi firmati da Hemingway. Vita e morte sono al centro delle storie che ha raccontato, da quando, dopo che i suoi manoscritti si persero nella valigia rubata alla moglie sul treno, alcuni artisti furono pronti ad aiutarlo agli inizi della carriera, come Ezra Pound e Gertrude Stein. A Key West, nell’arcipelago delle Keys in Florida, scrisse “Addio alle armi”, mentre a Cuba scrisse “Per chi suona la campana”, probabilmente il romanzo più riuscito.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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