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In Abruzzo, alla scoperta dell’antica Rocca Calascio

Con i suoi incantevoli percorsi tra mare e monti, le spiagge, i borghi, l’Abruzzo è una terra che merita essere scoperta. Tra i luoghi più suggestivi d’Abruzzo, situata in provincia dell’Aquila, è Calascio dalla quale si può ammirare lo splendido panorama sulla Valle del Tirino e l’Altopiano di Navelli.

La piana, situata tra il Parco Regionale Sirente-Velino e il Parco Nazionale del Gran Sasso, è circondata da spettacolari chiese tratturali, borghi medievali e maestosi castelli. In questo altopiano si snodava parte dell’antichissimo “Regio tratturo L’Aquila-Foggia”, il più lungo d’Italia. Il prodotto di punta di Navelli è lo zafferano, uno tra i più pregiati al mondo.

Ad un’altitudine di 1.460 metri, in zona dominante, troviamo la Rocca di origine medievale, conosciuta per la presenza del castello, tra i più elevati d’Italia, considerato uno dei simboli dell’Abruzzo. Il complesso si trova appena sopra l’abitato di Calascio, da cui dista circa 3 km per un dislivello di 200 metri: è costituito da un castello e dal borgo medievale adiacente; quest’ultimo è costituito da una parte alta, più antica, di cui rimangono solamente alcuni resti archeologici e una parte bassa, più recente e parzialmente recuperata.

Sul versante opposto di nord-est, verso Campo Imperatore, è invece la chiesa di Santa Maria della Pietà, eretta nel 1596 sul luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti .

La chiesa di Santa Maria della Pietà

La fondazione della Rocca si fa risalire a Ruggero II d’Altavilla che ne promosse l’edificazione probabilmente dopo la conquista normanna del 1140; tuttavia il primo documento storico che ne cita il nome è datato al 1239, mentre il primo che ne attesta la presenza al 1380. Alcune fonti ritengono che la struttura possa essere stata costruita sui resti di una preesistente fortificazione d’origine romana. Fu inserita in un complesso sistema di fortificazioni, a scopo difensivo, che controllavano le vallate abruzzesi; per la sua vicinanza al vasto bacino pastorale di Campo Imperatore, la rocca ebbe un ruolo importante relativamente ai percorsi della transumanza.

Nel 1703 si verificò un violento terremoto che danneggiò il castello e distrusse quasi interamente il borgo sottostante; fu ricostruita solo la parte bassa del borgo medievale mentre il resto della popolazione, trovò rifugio più a valle, nell’attuale abitato di Calascio.Nei decenni seguenti, terminata la sua funzione strategica, la rocca andò in declino e fu progressivamente abbandonata fino a risultare completamente disabitata nel 1957.

Uno scorcio del borgo medievale (foto Wikipedia)

A partire dagli Anni Ottanta del Novecento Rocca Calascio è diventata una delle principali mete turistiche dell’Abruzzo aquilano e, nel 2019, il suo castello è stato inserito dal National Geographic nella lista dei 15 più belli al mondo. In passato, la zona è stata in passato scelta come set cinematografico per diverse pellicole di successo come ‘Lady Hawke‘, l’avvincente favola medievale del lupo e del falco (con Michelle Pfeiffer, Rutger Hauer, Matthew Broderick), ‘Il nome della rosa‘ con Sean Connery e ‘Padre Pio‘.

Piero Abrate

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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