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In piazza a Parma per salvare i macachi dalla sperimentazione

PARMA. Non si ferma la Lav, Lega antivivisezione, nel salvare i sei macachi pronti alla sperimentazione voluta dall’Università di Torino, che si svolgerà a Parma entro breve. E proprio nella cittadina dell’Emilia Romagna scenderanno in piazza sabato 14 settembre prossimo tutti coloro che difendono questi animali, che potrebbero diventare ciechi a seguito dell’esperimento. Il ritrovo è previsto alle ore 15 davanti alla stazione ferroviaria di Parma, in piazzale C.A. Dalla Chiesa 11. Sabato 12 ottobre sarà poi la volta di Torino. Al momento sono quasi 400mila le firme raccolte per la petizione, volta a salvare i macachi, che potrebbe portare a un risultato arrivando a 500mila firme.

locandina corteo lav macachi

Il filosofo e saggista Leonardo Caffo dice la sua in merito, replicando a un articolo pubblicato su ilsole24ore.com dal titolo “Salvare l’uomo e la cavia: diritti degli animali, no all’estremismo”, scritto da Enrico Bucci e Gilberto Corbellini. Riportiamo di seguito alcuni estratti della lettera aperta di Caffo.

Mentre scrivo questa risposta sono su un aereo: solco a ottocento chilometri orari il cielo, assisto a sonde mandate su Marte e a una scienza che ha fatto così tanti progressi che, al pensiero che debbano ancora essere abusate delle vite animali per imparare qualcosa mi tremano i polsi. Fin dove non agiscono interessi di parte, o di economia, nel continuare a usare animali per scoprire ciò che potremmo studiare senza? Per di più, parliamo di animali intelligenti su cui abbiamo già scoperto, loro malgrado, sensibilità morali, attività cosciente e spesso addirittura autocosciente, capacità di soffrire, percezione della temporalità, capacità sorprendenti e delicate. Se eticamente è ingiustificato abusare di una vita cosciente quale che sia lo scopo tutto, semplicemente, si deve fermare. Siamo diversi? Certo: ma la diversità non è discriminazione morale. Diversità significa imparare a stare al mondo. Viviamo in un’epoca triste ma interessante, come ogni epoca di crisi del resto: lo spazio per ambientalismi o animalismi, insomma per pensieri radicali non antropocentrici, oggi appare è immenso: il mondo trema, la biodiversità si appiattisce, le altre forme di vita soccombono a un peso di cui non conoscono responsabilità. Io penso a un mondo in cui scienza ed etica si tengono davvero insieme, senza proiettili.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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