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In-Side, band piemontese che conquista gli States con il melody rock

TORINO. Nel capoluogo piemontese, da sempre ricco di fermenti musicali che ha espresso artisti spesso sottovalutati, c’è una band che ha conquistato le due Americhe con un disco strepitoso, che miscela i suoni degli anni ’80 con le atmosfere di oggi. Si tratta degli In-Side, un gruppo di musicisti che sono insieme solo da un paio d’anni. A riunirli, intorno ad un progetto musicale innovativo e convincente, è Salvatore Giacomantonio (in arte Saal Richmond), tastierista con una solida formazione, notevole personalità, alla quale abbina una grande determinazione.

Per spiegare il progetto che sta dietro al prodotto musicale è venuto, con altri due componenti della band, nella redazione torinese de Il Valore Italiano. “Per anni ho interpretato cover e tribut  di famosissimi gruppi degli anni ’80 con diverse formazioni – spiega Saal Richmond – Due anni fa ho capito che interpretare successi di altri non faceva più per me. Sentivo che avevo una musica mia da proporre e senza presunzione, ma con tanto entusiasmo per mesi ho scritto ciò che avevo in testa, esprimendomi ovviamente con il melody rock, linguaggio musicale degli anni ’80, che sento mio, perché celebra la positività ed esalta la voglia di vivere. Tutto al contrario di ciò che si sente oggi”.

Forte di questo progetto artistico Saal si è messo alla ricerca dei musicisti. A questo proposito ammette “Non è stato facile, perché io non ero alla ricerca solo di bravi interpreti, ma di batteristi, chitarristi, bassisti, tastieristi che condividessero in modo totale il mio progetto e un percorso musicale ben preciso e non facile”. A questo proposito interviene il chitarrista Abramo De Cillis che conferma “Saal vuole davvero che ci sia condivisione piena e quando compone pensa a lasciare ad ogni musicista la possibilità di esprimersi realmente sia in sala di incisione come sul palco. Questa è una cosa rara ed è il segreto della nostra musica. Oltretutto per me, che venivo da un momento doloroso della mia vita, è stata una iniezione di fiducia e posso dire che la nostra più che una band è una famiglia”.

Queste parole sono miele per Saal Richmond che ammette “E’ proprio ciò che volevo creare, perché sono convinto che sia l’unico modo con cui una band possa esprimere la sua massima cifra artistica”. E i risultati si sono visti subito: il primo disco “Out Side”, che contiene sette brani, uno più bello dell’altro, ha avuto un successo clamoroso, scalando le hit prima in Brasile e quindi negli Stati Uniti. “E’ stato un fatto eclatante, ma soprattutto del tutto inaspettato – dicono in coro gli In-Side – Una cosa da non credere, essere in classifica con mostri sacri di questo genere musicale come gli Europe, Toto,  e avere recensioni su riviste specializzate autorevoli che ci accostano agli Asia”.

Beh in effetti sono comprensibili la gioia, la soddisfazione e lo stupore della band che due anni fa non esisteva ed oggi è entrata nella élite mondiale del rock nelle sue diverse declinazioni, dove l’eccellenza è Alan Parson (autore della straordinaria “Eye in the sky”),  ritenuto il più grande ingegnere del suono e verso il quale Saal Richmond ha un’autentica venerazione “avevo il suo poster nella mia cameretta” e confessa di essere in contatto con lui e di aver ricevuto i suoi complimenti per la purezza del suono che gli In-Side propongono. “Ci serviamo della tecnologia solamente come supporto al suono degli strumenti”, dicono con orgoglio e i risultati si sentono. Particolarmente convinto di questo aspetto è il batterista Fabio Nora, ultimo arrivato nella band, ma già pienamente integrato nel progetto. “Con un motivatore come Saal ci si lascia coinvolgere integralmente, oppure uno se ne va il giorno dopo. Io sono entusiasta del progetto che lascia ad ogni musicista la massima libertà di espressione e sono innamorato di questa musica che è un po’ vintage, ma cosi piena di vitalità”.

La band è completata da Davide Marino (chitarra basso), Davide Grandieri (tastiere) e da Beppe Jago Careddu, straordinaria voce; poi c’è Marzio Francone, ingegnere del suono.

Il 2019 sarà ricco di impegni, alcuni dei quali saranno fondamentali banchi di prova per la band piemontese. In primo luogo il nuovo disco “Life”.  “Siamo a buon punto con la registrazione: conterrà 11 brani ed uscirà in primavera – anticipa Saal Richmond –  ­­ Non avrà più un’ etichetta indipendente (ndr come è stato per Out-Side) ma avrà quella di Andromeda Relix, del discografico veronese Gianni Della Cioppa, un personaggio davvero innamorato della musica, con il quale abbiamo ottimo feeling”.
Poi da giugno vi sarà un grande tour negli Stati Uniti, che partirà da San Francisco, che potrebbe consacrarli nel panorama internazionale del rock.

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