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Istat: cresce il reddito delle famiglie, ma il 20,3% è sempre a rischio povertà

ROMA. “Nel 2017 il reddito netto medio delle famiglie (31.393 euro annui) cresce ancora sia in termini nominali (+2,6%) sia come potere d’acquisto (+1,2%). Ma la disuguaglianza non si riduce: il reddito totale delle famiglie più abbienti continua a essere più di sei volte quello delle famiglie più povere”. A rivelarlo è l’Istat, attraverso il report sulle condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie relativo all’anno passato.

“Pur restando molto elevata, nel 2018 la percentuale di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale si riduce rispetto al 2017 (a 28,9% da 27,3%) per una minore incidenza di situazioni di grave deprivazione materiale. La quota di individui a rischio povertà resta ferma al 20,3%”, si legge sempre nel report. Dalla rilevazione emerge che “nonostante la crescita registrata nel 2017, la contrazione complessiva dei redditi rispetto al 2007, anno precedente la crisi economica, resta ancora notevole, con una perdita in termini reali pari in media all’8,8% per il reddito familiare”.

La sede centrale dell’Istat a Roma

Sempre secondo l’Istituto di statistica il livello nel Mezzogiorno il livello di reddito medio è più basso dell’11,9%, nel Centro dell’11%, del 6,7% nel Nord-ovest e del 6% nel Nord-est. “La diminuzione dei redditi familiari in termini reali è più alta per le famiglie più numerose mentre è decisamente più contenuta per le famiglie con due componenti (-1,8%)”, si legge ancora. Anche nel 2018, l’incidenza del rischio di povertà o esclusione sociale è “più elevata tra gli individui delle famiglie di coppie con tre o più figli (36,0%), nonostante un sensibile miglioramento rispetto allo scorso anno (41,1%) e in quelle monogenitore (35,4%; 38,8% nel 2017)”.

L’Istat segnala rispetto all’anno precedente “un’attenuazione del rischio di povertà o esclusione sociale di tutte le tipologie familiari tranne che per le coppie con due figli per le quali aumenta passando da 26,5% nel 2017 a 28,3% nel 2018”.

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