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Istat: Pil terzo trimestre +0,5% e crescita acquisita 2022 al 3,9%

La stima completa dei conti economici trimestrali conferma i valori di crescita dell’economia italiana del terzo trimestre 2022 rilasciati in via preliminare a fine ottobre scorso. Lo afferma l’Istat nel report relativo ai conti economici trimestrali nei quali vengono analizzati prodotto interno lordo, valore aggiunto, consumi, investimenti e domanda estera.

Nel terzo trimestre si è registrata una crescita del Pil pari allo 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. Si conferma anche una crescita acquisita nel 2022 pari al 3,9%. Il periodo preso in esame ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2021.

Importazioni in aumento (+4,2), esportazioni pressoché stazionarie (+0,1%)

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in aumento, con una crescita dell’1,8% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 4,2% e dello 0,1%.

In crescita commercio, ristorazione, trasporti e alloggi

Dal punto di vista settoriale, prosegue per il sesto trimestre consecutivo la crescita del valore aggiunto dei servizi (+0,9%), soprattutto per l’apporto dei settori del commercio, trasporto, alloggio e ristorazione, mentre diminuiscono agricoltura (-1,4%), industria in senso stretto (-0,9%) e costruzioni. Stazionarie le ore lavorate e in lieve calo le unità di lavoro, le posizioni e i redditi pro-capite.

Consumi delle famiglie in aumento: +1,4%

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 1,6 punti percentuali alla crescita del Pil: 1,4 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, 0,2 punti gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,2 punti percentuali. Per contro, il contributo della domanda estera netta è risultato negativo nella misura del 1,3%

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