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Istat: “Shock senza precedenti per l’economia mondiale”

Lo scenario internazionale è dominato dall’emergenza sanitaria. Le necessarie misure di contenimento del Covid-19 stanno causando uno shock generalizzato, senza precedenti storici, che coinvolge sia l’offerta sia la domanda“. Lo ribadisce l’Istat nella nota mensile, confermando in sostanza quanto già preannunciato in occasione delle valutazioni dell’Istituto sul decreto legge ‘Cura Italia‘.

Secondo quanto emerge dal grafico riportato nella nota Istat sull’attuale andamento dell’economia Italiana stando ai giudizi di famiglie e imprese l’intensità della crisi innescata a causa del Coronavirus , già a marzo, risulta più profonda delle precedenti, andando anche oltre ai minimi del 2008

In uno scenario “caratterizzato dall’estensione delle misure restrittive anche ai mesi di maggio e giugno, la riduzione dei consumi sarebbe del 9,9%, con una contrazione complessiva del valore aggiunto pari al 4,5%“. La limitazione delle attività produttive fino alla fine di aprile determinerebbe invece, su base annua, “una riduzione dei consumi finali pari al 4,1%“, si spiega.

Shock senza precedenti

Le misure volte a limitare il contagio da Covid-19 hanno portato, nelle ultime settimane, alla progressiva chiusura, parziale o totale, di un elevato numero di attività produttive“. Lo rileva l’Istat, spiegando che, sulla base dei dati di contabilità nazionale riferiti al totale delle attività economiche e inclusive della componente dell’economia non osservata, “la limitazione delle attività produttive coinvolgerebbe il 34,0% della produzione“, quindi oltre un terzo, e “il 27,1% del valore aggiunto“.

Seppure limitate nel tempo e ristrette a un sottoinsieme di settori di attività economica“, le misure prese per il contenimento del Coronavirus “sono in grado di generare uno shock rilevante e diffuso sull’intero sistema produttivo“.

Si è registrato inoltre un significativo incremento degli acquisti di alimentari nella grande distribuzione e del commercio online .Secondo i dati diffusi dall’Istat, a febbraio l’aumento più significativo a livello tendenziale delle vendite è stato registrato dalla grande distribuzione, in crescita dell’8,4%, e quella che cresce con la maggiore intensità in questo segmento è la vendita dei beni alimentari salita del +9,9% rispetto a un anno prima. Quanto invece alle imprese operanti su piccole dimensioni il valore delle vendite è aumentato del 3,3%.

Mentre rispetto a febbraio 2019, le vendite al di fuori dei negozi sono calate dello 0,1% mentre è in crescita sostenuta il commercio elettronico (+15,3%). Per quanto riguarda invece la grande distribuzione, a febbraio scorso si sono avuti aumenti tendenziali del 9,9% delle vendite nei supermercati, del 9,6% di quelle nei discount alimentari e dell’8,7% negli ipermercati. 

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