• PERSONAGGI

Jim Morrison, una delle icone intramontabili della musica

Il “Re LucertolaJim Morrison, morto il 3 luglio 1971, era così soprannominato perché affascinato dai rettili. In vita il frontman dei Doors dal 1965 al 1971 cercò di “sperimentare” il più possibile, arrivando al limite, come al limite erano i film a cui era interessato: o totalmente realistici, o il totale contrario. Morrison, infatti, frequentò un corso di cinema all’università, ma la prova per la tesi fu bocciata da un giovane assistente universitario, Martin Scorsese. James Douglas Morrison, nato nel 1943 a Melbourne, in Florida, cavalcò la rivoluzione culturale degli Anni Sessanta, divenendo tra i più grandi cantanti di rock psichedelico, oltre a essere indicato come poeta maledetto, uno dei massimi simboli dell’inquietudine giovanile dell’epoca.

the doors, jim morrison
La copertina di uno degli album dei Doors: Waiting for the Sun, 1968

Uno tra gli eventi significativi nell’esistenza dell’artista, indisciplinato a scuola e che presto tagliò i ponti con i suoi genitori, fu da lui così descritto: “La prima volta che ho scoperto la morte… eravamo io, mia madre e mio padre, e forse anche mia sorella e i miei nonni, e stavamo attraversando il deserto in auto all’alba, e un autocarro pieno di lavoratori indiani era andato a sbattere contro un’altra macchina o non so cosa, ma c’erano indiani sparpagliati per la strada, sanguinanti e moribondi… ecco, questo fu il mio primo impatto con la morte, dovevo avere quattro o cinque anni. Abbiamo accostato e ci siamo fermati… io ero solo un bambino, e un bambino è come un fiore con la testa scossa dal vento… penso davvero che in quel momento l’anima di uno di quegli indiani, o forse gli spiriti di molti di loro stessero correndo in giro come impazziti e siano balzati nella mia testa e io ero come una spugna pronta ad assorbirli. Questa non è una storia di fantasmi. È qualcosa che ha un significato profondo per me”. E davvero fu importante quell’esperienza, in quanto nei testi musicali spesso si trovano riferimenti agli indiani.

Il 25 luglio 1967 la canzone “Light My Fire” si classificò al primo posto di Billboard, rivista statunitense dedicata alla musica, e i Doors entrarono definitivamente nell’Olimpo del rock. I concerti di Morrison con i Doors registravano ogni volta il tutto esaurito, ma gli spettacoli più volte furono interrotti a causa del cantante, speso ubriaco, sfrenato, imprevedibile, e che fu anche arrestato sul palco. Vent’anni dopo la sua scompara, nel 1991, il regista Oliver Stone diresse il film “The Doors”, oggi restaurato (“The Final Cut”). Sarà ripubblicato il prossimo 23 luglio in 4K Ultra Blu-Ray, mentre tra pochi giorni, il 7 luglio, lo stesso Stone proporrà il documentario “The Doors” in piazza Maggiore a Bologna.

Simona Cocola

Tags

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

Articoli correlati