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Julian Assange arrestato nell’ambasciata dell’Ecuador

LONDRA. Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è stato arrestato all’ambasciata dell’Ecuador a Londra dopo che Quito ha revocato la concessione dell’asilo al giornalista australiano. Assange è in custodia alla stazione centrale di Scotland Yard e sarà portato al più presto davanti ai magistrati, riferisce la polizia londinese.

“Posso confermare che Julian Assange, 7 anni dopo essere entrato nell’ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito”: così il ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid. “Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge”, ha concluso Javid. Julian Assange non è uscito dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, è stato l’ambasciatore a far entrare la polizia britannica all’interno della sede diplomatica, dove il fondatore di WikiLeaks è stato arrestato: lo denuncia in un tweet la stessa organizzazione.

“L’Ecuador ha revocato illegalmente l’asilo politico concesso in precedenza a Julian Assange – accusa WikiLeaks – in violazione del diritto internazionale”. Ci sono la Cia” e altri poteri dietro la caccia a Julian Assange, denuncia ancora Wikileaks. Assange – twitta l’organizzazione da lui fondata per diffondere documenti segreti scomodi – “è un figlio, un padre, un fratello. Ha vinto decine di premi di giornalismo ed è stato nominato per il Nobel per la pace dal 2010. Ma attori potenti, inclusa la Cia, sono impegnati in un sforzo sofisticato per disumanizzarlo, delegittimarlo e imprigionarlo”. Intanto il Cremlino auspica che siano rispettati tutti i diritti del fondatore di Wikileaks, riporta l’agenzia russa Tass.

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