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La Borsa di Milano in apertura prova a resistere nonostante il Coronavirus

I primi scambi in Piazza Affari confermano le prove di tenuta dopo il crollo della vigilia: l’indice Ftse Mib ondeggia attorno alla parità con Nexi e la Juventus, tra i titoli più penalizzati ieri, che salgono di circa due punti percentuali.

Debole in avvio il Banco Bpm, che cede l’1,5%. In assenza di sostanziali tensioni sui titoli di Stato italiani, incerte comunque le banche: Bper perde mezzo punto percentuale, Intesa e Ubi si muovono attorno alla parità, Unicredit sale in partenza di qualche frazione di punto. 

In apertura di seduta resta invariato lo spread: 145 punti

Resta sui livelli raggiunti ieri, sui timori dell’impatto del Coronavirus, lo spread tra Btp Bund che in apertura di giornata segna 145 punti, come ieri sera al termine della seduta. Il rendimento del titolo decennale italiano è allo 0,97%.

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La situazione dei mercati asiatici

Mercati azionari asiatici e dell’area del Pacifico in direzioni diverse dopo il ‘lunedì nero’: Tokyo, chiusa per festività alla vigilia, si è allineata agli scivoloni da Coronavirus con un calo superiore ai tre punti percentuali, ma Hong Kong verso la chiusura si muove attorno alla parità e le Borse cinesi segnano un calo dello 0,6% con Shanghai e un rialzo di mezzo punto per il listino di Shenzhen. Bene Seul (+1,1% con l’indice generale Kospi, +2,7% con quello ‘tecnologico’ Kosdaq), in calo invece dell’1,6% Sidney.

Quotazioni del petrolio in recupero dopo il crollo di ieri per i timori dettati dall’impatto del Coronavirus sulle economie mondiali. Seppure ancora di bassa intonazione il greggio Wti del Texas guadagna 58 centesimi a 52,01 dollari al barile. Il Brent europeo sale di 65 centesimi a 56,96 dollari al barile.

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