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La Commissione Ue vara un piano strategico per le materie prime critiche

La Commissione Ue presenta oggi un piano d’azione che riguarda le materie prime critiche, l’elenco delle materie prime critiche del 2020 e uno studio prospettico sulle materie prime critiche per le tecnologie e i settori strategici con orizzonte temporale il 2030 e il 2050.

Il piano d’azione esamina sfide attuali e future, nel contempo promuove azioni volte a ridurre la dipendenza dell’Europa dai paesi terzi, diversificando l’approvvigionamento da fonti primarie e secondarie, migliorando l’efficienza delle risorse e la circolarità e promuovendo allo stesso tempo un approvvigionamento responsabile a livello mondiale. Una mossa che favorirà la transizione verso un’economia verde e digitale, rafforzando nel contempo la resilienza dell’Europa e l’autonomia strategica aperta per quanto riguarda le tecnologie chiave, necessarie per compiere tale transizione.

Per l’occasione sono state delineate dieci azioni concrete che permetteranno il conseguimento degli obiettivi preposti: in primo luogo, nelle prossime settimane la Commissione istituirà un’alleanza europea per le materie prime, che riunirà tutti i portatori di interessi coinvolti e si concentrerà sulle esigenze più urgenti, ossia aumentare la resilienza dell’Uw nelle catene del valore dei magneti e delle terre rare, che è di vitale importanza per la maggior parte degli ecosistemi industriali dell’Ue, come le energie rinnovabili, la difesa e lo spazio. Col tempo l’alleanza potrebbe poi espandersi per affrontare esigenze relative ad altre materie prime critiche e ai metalli comuni.

materie prime critiche

L”elenco delle materie prime critiche è stato aggiornato per tenere conto della loro mutata importanza economica e dei nuovi rischi di approvvigionamento in base alle relative applicazioni industriali e comprende 30 materie prime critiche. Per la prima volta è stato aggiunto all’elenco il litio, essenziale per la transizione verso una mobilità elettrica.

Al fine di utilizzare meglio le risorse interne la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le regioni per individuare i progetti di estrazione mineraria e di trasformazione tra quelli dell’Unione europea che possono essere operativi entro il 2025. Sarà dedicata particolare attenzione alle regioni carbonifere e ad altre regioni in transizione, concentrandosi specialmente sulle competenze e sulle capacità rilevanti per le attività minerarie, estrattive e di trasformazione delle materie prime.

Inoltre la Commissione promuoverà l’uso del programma di osservazione della Terra Copernicus per migliorare l’esplorazione delle risorse, il funzionamento dei siti e la gestione ambientale nella fase post-chiusura. Nel contempo, Orizzonte Europa sosterrà la ricerca e l’innovazione, soprattutto nell’ambito delle nuove tecnologie di estrazione e di trasformazione, della sostituzione e del riciclo.

In linea con il Green Deal europeo, altre azioni si concentreranno sulla circolarità e sulla sostenibilità della catena del valore delle materie prime. La Commissione elaborerà pertanto criteri di finanziamento sostenibile per i settori delle attività estrattive e minerarie entro la fine del 2021 e mapperà il potenziale approvvigionamento di materie prime critiche secondarie ricavate da scorte e rifiuti dell’UE per individuare progetti di recupero realizzabili entro il 2022.

La Commissione svilupperà partenariati strategici internazionali per garantire l’approvvigionamento di materie prime critiche che non sono disponibili in Europa. Dal 2021 partiranno i partenariati pilota con il Canada, con i paesi interessati in Africa e con i paesi del vicinato dell’UE. In queste come in altre sedi di cooperazione internazionale, la Commissione si farà promotrice della trasparenza e di pratiche di estrazione sostenibili e responsabili.

Maroš Šefčovič, Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: “Un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime è condizione essenziale per un’economia resiliente. Solo per le batterie delle automobili elettriche e lo stoccaggio dell’energia, il fabbisogno di litio in Europa aumenterà fino a 18 volte entro il 2030 e fino a 60 volte entro il 2050.

Sulla questione è intervenuta anche Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, che ha asserito: “L’Europa ha bisogno di diverse materie prime critiche per guidare la transizione verde e digitale e rimanere il primo continente industriale a livello mondiale. Non possiamo permetterci di dipendere completamente da paesi terzi o addirittura da un unico paese, come nel caso di alcune terre rare. Diversificando l’approvvigionamento dai paesi terzi e sviluppando la nostra capacità di estrazione, trasformazione, riciclo, raffinazione e separazione delle terre rare, l’UE può diventare più resiliente e sostenibile.”

Carlo Saccomando

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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