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La Procura di Genova: sulla A26 un grave stato di degrado

GENOVA. “I nostri consulenti hanno rilevato un grave stato di degrado che consisteva in una mancanza di cemento che imponeva un controllo di sicurezza immediato per pericolo di rovina”. Sono le parole pronunciate oggi dal procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, parlando con i giornalisti della chiusura dell’autostrada A26, che collega Genova a Gravellona Toce, poi riaperta su una sola corsia in mattinata.

“Per fare un esempio – ha aggiunto il procuratore capo – era come se in un balcone la soletta sottostante fosse completamente sgretolata e la parte sana solo quella piastrellata. Di questa situazione ha preso atto la dirigenza tecnica del tronco autostradale che ha provveduto alla chiusura dei due tratti interessati e ha verificato che poteva essere proseguita l’attività di circolazione delle parti non a sbalzo, ossia che insistono sulla corsia centrale, che a sua volta insiste sui piloni e quindi deve considerarsi sufficientemente sicura e stabile da permettere l’andamento del traffico ordinario”.

“Nei prossimi giorni – ha concluso Cozzi – la verifica di sicurezza continuerà e dovranno essere rappresentati i risultati alla Procura. E’ avvenuto quello che auspicavamo, cioè un intervento immediato e anche un ripristino della circolazione nelle parti sicure in tempi rapidi”.

Sin da questa mattina la viabilità del tratto autostradale A26 su richiesta della ministra De Micheli è stata parzialmente riaperta, una corsia per ogni senso di marcia.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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