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La triste riflessione di Vasco Rossi: “Sono un emarginato di lusso”

Sarebbe troppo facile pensare che soldi e successo facciano la felicità. Sarebbe ancora più semplice immaginare che una vita da star, vissuta in gran parte all’insegna del motto “droga, sesso e rock and roll“, possa rappresentare la soluzione a tutti i mali del mondo. E ancor di più a un male che si attanaglia dentro l’anima ed è difficile da estirpare, ovvero l’infelicità.

Vasco Rossi è un’artista che non ha mai avuto timore di mostrare la propria sensibilità, paure e insicurezze al mondo intero. Lo ha fatto attraverso i testi delle canzoni e attraverso dichiarazioni shock, come quella di aver voluto vivere una vita sempre al massimo, e sopratutto al limite, perché convinto di non arrivare a superare una certa soglia di età. Una convinzione ampiamente smentita dai fatti.

Il Komandante (uno dei tanti suoi soprannomi) nonostante sia cosciente di essere a pieno titolo uno dei più importanti cantanti e cantautori nella storia della musica italiana, non riesce ad essere pienamente felice della propria vita. Quel male di vivere, quella nostalgia, quel turbamento che spesso emerge dai testi delle sue canzoni.

vasco rossi emarginato
Vasco Rossi (Facebook)

I primi successi e l’illusione di aver risolto tutti i problemi

Oggi con un lungo post su Facebook il cantante di Zocca ha confessato di sentirsi solo: “È cosi. Rimango un emarginato, lo ripeto sempre. Emarginato di lusso, ma sempre emarginato. All’inizio essere famosi era molto divertente, perché la vivevo come una conferma che esistevo. I primi successi mi diedero l’illusione di aver risolto tutti i problemi.

Il Blasco si rende conto il successo è come una medaglia dalle due facce: quella luminosa del successo e del denaro, un’altra più oscura che non ti permette di instaurare un rapporto vero con le persone, perché per tutti sarai considerato come un mito e non per la persona che sei veramente. La tua percezione sarà per sempre alterata, la tua fama precederà la tua essenza. “Poi sono arrivati i prezzi da pagare. – prosegue Vasco – Ma come potrei lamerntarmi? Sarei un pazzo, anche perché la popolarità è la conferma del valore delle cose che hai fatto. Mi spiace solo non poter camminare per strada, entrare nei negozi, entrare in un locale tranquillamente.

Rapporti falsati: “Tutti mi conscono ma io non conosco nessuno”

Vasco, come Tiziano Ferro e altri numerosi artisti, spiega i motivi che lo hanno portato alla decisione di andare a vivere all’estero: “Tutti mi conoscono ma io non conosco nessuno, perché ogni rapporto è comunque falsato, capisci? Mi pesa. Mi pesa da morire. Ogni tanto parto e vado all’estero, dove non mi conosce nessuno. E li mi mescolo alla gente e sto bene.

Come si sono sentiti miti del rock come Bono, Jagger e Dylan?

Per un artista conclamato come Vasco Rossi il concerto è l’apice di tutto ciò che si possa desiderare. Un evento che ha molte similitudini con la favola di Cenerentola, nel quale una zucca si trasforma in carrozza, e i topi tramutano in cavalli per trainarla. Ma una volta scattata la mezzanotte l’incanto finisce, come la fine di un concerto per un cantante, finisce la magia e i tormenti interiori tornano a farsi sentire: “Mi chiedo come possano sentirsi Bono, Dylan o Mick Jagger. Io ho bisogno della gente, il palco da solo non basta, il rock forse ti salva la vita all’inizio ma non per sempre, perché quando si spengono le luci, il concerto finisce, il disco esce e la gente smette di acclamarti, tu torni a essere quello che sei.

Il successo tende ad alterare la percezione di se

Il successo tende a forzarti la mano, a far crescere dentro te la sensazione che tu esista nel mondo in cui ti vede la gente. Ma è sbagliato, perché se credi a queste cose, allora devi accettarne anche le conseguenze: che tu esisti solo se c’è qualcuno che ti vede. E quando non ti vede nessuno? Ti ammazzi? Per fortuna, questi ragionamenti, queste aberrazioni – vogliamo chiamarle cosi? – non influenzano la composizione.

Nel rock non esiste la riconoscenza

Il post si conclude con un’importante presa di coscienza, ovvero Vasco capisce che ogni successo raggiunto oggi è meritato, perché la gente dà valore solo ed esclusivamente a quello stai facendo in questo momento, il passato non conta: “Quando scrivo, ho una sola certezza: quello che hai fatto prima non conta nulla, perché nel rock non esiste la riconoscenza. Non esistono meriti pregressi che ti facciano star comodo. Se tu smetti di fare grande musica, non è che la gente continua a seguirti solo perché una volta la facevi !!

Vasco Rossi piaccia o non piaccia è una persona vera, un’artista capace di mostrare senza vergogna le proprie paure e i propri limiti. È ciò che lo rende speciale oltre le incommensurabili doti artistiche.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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