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L’addio a Massimo Bordin voce storica di Radio Radicale

ROMA. E’ morto ieri nella capitale Massimo Bordin, 67 anni, storico direttore di Radio Radicale e “voce” conosciutissima tra gli addetti ai lavori e non solo per la sua rassegna stampa mattutina. Era malato da tempo ai polmoni ma fino all’1 aprile ha condotto la sua trasmissione radiofonica con il solito piglio e il solito sarcasmo.

Massimo Bordin in trasmissione con Emma Bonino

Direttore dell’emittente dal 1991 al 2010, poi curatore della storica rubrica “Stampa e Regime”, una seguitissima rassegna stampa mattutina dal lunedì al venerdì, che era da molti anni il più autorevole e importante programma radiofonico di anticipazione dei quotidiani. Curava anche una rubrica su “Il Foglio” dal 2012, “Bordin Line”. Quando nel 2010 lasciò l’incarico da direttore a Radio Radicale per divergenze con Marco Pannella, continuò comunque a lavorare per la testata e ad essere interlocutore di Pannella nella conversazione domenicale con lui. Ma non finì mai l’affetto con il leader radicale, scomparso nel 2016.

Un’immagine datata di Bordin con Bonino e D’Alema

La morte di Bordin avviene in un momento molto delicato dell’emittente. Lo stesso ex direttore qualche giorno fa aveva attaccato frontalmente il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. A maggio, precisamente il 21, scadrà la convenzione con il governo per la trasmissione delle attività istituzionali. Finora sembrava stesse ancora in piedi la possibilità di una proroga da parte del Mise, ma le parole pronunciate sottosegretario Crimi sembrano vanificare questa ipotesi.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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