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L’Aquila tra dolori e speranze: al via la fiction Rai di Marco Risi

AQUILA. Martedì 16 aprile debutterà su Rai1 la fiction firmata da Marco Risi “L’Aquila grandi speranze” che racconta la ricostruzione della città in seguito al terribile terremoto del 6 aprile 2009. Andrà in onda ogni martedì per sei prime serate, a partire dalle 21.25. Il debutto della serie Tv è previsto proprio in occasione dell’anniversario di quell’evento tragico che 10 anni fa sconvolse non solo l’Abruzzo ma l’Italia intera.  Nel cast Giorgio Marchesi, Donatella Finocchiaro, Giorgio Tirabassi, Valentina Lodovini, Luca Barbareschi, Francesca Inaudi, Enrico Ianniello e Carlotta Natoli. Al loro fianco giovani e bravissimi attori. Il personaggio più scomodo è toccato a Luca Barbareschi che veste i panni del costruttore: “Sono, come si dice in questi casi – racconta-, l’antagonista di tutti. Un personaggio che non è solo cattivo. Lui vuole ricostruire la città perché pensa che l’altra città non si farà mai. Ma non è quello che ride durante il terremoto”

Marco Risi racconta la storia di un gruppo di giovani che, un anno e mezzo dopo la distruzione della città, decide di ripartire da zero, riappropriandosi di una parte della zona rossa. Il centro storico, chiuso e inaccessibile fino a quel momento diventa un luogo da cui ricostruire una vita che in pochi minuti pareva perduta. E lo fanno ricordando e dimenticando proprio quel centro storico, mentre i ragazzi vogliono vivere il presente e ricominciare. Un bell’affresco quello che ci offre il sessantasettenne regista milanese, dove il dolore la disperazione, le ansie post trauma non vengono risparmiate, così come la precarietà di un alloggio dove a un anno e mezzo dal sisma è un lusso avere quattro sedie di plastica, di quelle che si vedono nei bar dei vecchi paesi. Accanto a tanta disperazione, il regista accelera sulla speranza e sulla forza dei più giovani, in un momento in cui alle nuove generazioni non crede quasi più nessuno.

Il bilancio definitivo del terremoto dell’Aquila fu di 309 vittime, più di 1.600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati, mentre 65mila persone dovettero abbandonare le loro case. Crollarono la Casa dello Studente, il Palazzo della Prefettura, l’Ospedale. Tutto il centro storico della città sparì letteralmente nel nulla e divenne la cosiddetta “zona rossa”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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