• DAL MONDO

Le bombe di Ayatollah arrivano in Europa

Nel giugno del 2018, la polizia tedesca ha arrestato un diplomatico dall’ambasciata iraniana a Vienna in un’operazione congiunta che ha coinvolto la polizia e le autorità giudiziarie e di sicurezza di Germania, Francia e Belgio.

Due aspiranti attentatori Amir Saadouni e la sua compagna, Nasimeh Naami, residenti ad Anversa (Belgio), a bordo di una Mercedes dove nascondevano la miscela esplosiva piuttosto potente e il diplomatico Assadollah Assadi, quarantanove anni, terzo segretario dell’ambasciata iraniana a Vienna che aveva consegnato loro una bomba che doveva servire per compiere un attentato contro il raduno annuale internazionale a Parigi – a Villepinte – organizzato dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniano (C.N.R.I). A questo meeting partecipavano alte personalità politiche internazionali come Rudolph Giuliani e anche una delegazione di parlamentari e senatori e sindaci italiani e più di 150 mila iraniani.

Assadolah Asadi da tempo era in missione per spiare i simpatizzanti di C.N.R.I. in Europa insieme al suo complice Mehrdad Arefani, arrestato anche lui. Sono stati accusati di atti di terrorismo e sono in carcere in attesa di processo.

Ayatollah
Amir Saadouni and Nasimeh Naami (Twitter)

Il 20 febbraio, Jaak Raas, capo dei servizi segreti (belga), scrisse al procuratore federale dell’epoca che “l’attacco proposto era concepito in nome dell’Iran e sotto la sua guida; non è stata un’iniziativa personale di Asadi”. I pubblici ministeri affermano che Assadollah Asadi, il diplomatico iraniano ha consegnato il pacchetto di bomba direttamente a suoi complici.

Successivamente, un’azione analoga è stata intrapresa contro le trame terroristiche iraniane negli Stati Uniti, in Danimarca, in Bulgaria, nei Paesi Bassi e in altre nazioni europee. Alla fine di dicembre 2018, il primo ministro albanese Edi Rama ha espulso l’ambasciatore e il primo segretario dell’ambasciata dell’Iran per avere posto un rischio per la sicurezza in Albania.

L’esportazione del terrorismo e l’uccisione dei dissidenti fa parte della strategia prevalente della dittatura religiosa per la propria sopravvivenza in cui sono direttamente coinvolti tutti i leader del regime.

Ayatollah Khamenei

Le Monde del 10 ottobre ha citato le autorità belghe che hanno affermato che il diplomatico terrorista iraniano Assadollah Assadi, era sotto la direzione dello stato iraniano nel complotto del 2018 contro la manifestazione dell’opposizione iraniana a Parigi. Ciò indica l’atto del terrorismo sponsorizzato dallo stato.

Dopo due anni di indagini, è stata fissata la data del processo, il 27 novembre, il giorno in cui Europa si renderà conto della pericolosità del regime iraniano.

Yoosef Lesani

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