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Tradizioni gastronomiche di Natale in giro per il mondo

Piccolo e curioso viaggio fra le specialità natalizie di una decina di Paesi, alla ricerca di tradizioni, gusti e qualche disgusto

Da noi, in Italia, lo sappiamo bene: il Natale visto dalla tavola è una questione dannatamente seria. Uno tsunami di antipasti, valanghe di primi piatti, slavine di secondi e soprattutto uragani di dolci. Ma all’estero, dove su certe cose vanno più sul pratico, quali sono i piatti della tradizione? Siamo andati a sbirciare qua e là, scoprendo che il tacchino la fa da padrone un po’ ovunque, ma scovando anche qualche piatto che, sinceramente, lascia un po’ perplessi. Per carità, non si discute: la cucina è come la mamma, ognuno ha la sua.

ALASKA

Nelle case si canta molto, per iniziare, facendo sosta fra un brano e l’altro per spiluccare la “Piruk”, una torta di pesce, e proseguendo con frittelle allo sciroppo d’acero e cookies. Ma questo vale per i grandi, perché i bambini sfidano il freddo andando di casa in casa per raccogliere dolci e offerte in denaro. Papà e mamma sono un po’ sulle spese.

AFRICA

Per cominciare, amici e parenti si ritrovano fuori e non dentro casa, e visto che la tradizione vuole che tutti i bambini cantino per allietare l’atmosfera, la mancanza di un coordinamento artistico rischia di creare confusione nel vicinato. Quando è ora di sedersi a tavola vince la carne arrosto, riso giallo con uva, budini di prugna e un assaggio del cacao appena raccolto.

Il pudding si mangia tradizionalmente in Australia

AUSTRALIA

È uno dei posti dove a Natale fa parecchio caldo, e il “Carols by Candlenight”, le celebrazioni del Natale, vanno in scena sulle spiagge, meglio ancora se quelle di “Bondi Beach”, l’arenile più modaiolo di Sidney. Accompagnati dalle musiche di band che invadono il bagnasciuga, la tradizione vuole che si mangi soprattutto “pudding”. Forse perché nessuno ha voglia di aspettare tre ore per fare il bagno.

FRANCIA

Soprattutto al nord, il piatto tradizionale è il “fressure de porc”, carne e interiora di maiale, mentre nel sud del paese va di più il pesce. Assoluta “égalité”, al contrario, sui dolci: la “gallette des rois”, una sorta di pane zuccherato di forma rotonda che all’interno nasconde una piccola statuetta in ceramica. Tanta fortuna a chi la trova, per cominciare di non rompersi un incisivo.

Il fressure de porc

INGHILTERRA

Il piatto principe, in tutti i sensi, è il tacchino riempito con nocciole tritate, carne di vitello, bacon e grasso di rognone, seguito da un assaggio dell’immancabile roast-beef con verdure. Fra i dolci il “Christmas Pudding”, la “Mince Pies” e il “Plum Pudding”, un budino alle prugne.

MESSICO

La tradizione vuole che la cena inizi con un “punch” caldo preparato con “tejcote”, zucchero di canna, cannella e frutta secca. Finalmente seduti a tavola si inizia leggeri con le verdure “romeritos”, ma è solo un attimo, perché subito dopo si va sul deciso con frittelle, “pozole”, una zuppa di mais con carne e “chiles en nogada”, carne stufata con peperoni e guarnizione di melagrana e noci.

RUSSIA

Essendo ortodossi, festeggiano il Natale il 6 gennaio. L’antipasto della tradizione è lo “zakuski”, a base di pesce tritato finemente, ma anche l’aringa, salmone e caviale. Il piatto forte è invece il porcellino da latte, seguito dai “blinis” (un misto di oca, pesce e mele) e i “karp s kapustoi”, filetti di carpa con crauti. Il reparto dolci si affida a “piroski”, una torta con ricotta, uvetta, mele e frutti di tundra, pardon, di bosco.

SPAGNA

Tacchino come se piovesse, servito con frutta glassata, ed “escudella i carn d’olla”, una zuppa di carne e verdure. Ma tutti aspettano il momento dei dolci: dal torrone spagnolo ai “polvorones” a base di limone, cocco e caffè.

SVEZIA

Pesce secco, salumi, riso al latte e polpettine di prosciutto. Non è il menù natalizio dell’ospedale di Stoccolma, ma quello tradizionale svedese, per di più accompagnato dal “glögg”, una sorta di vin brulè, per capirci, o in alternativa dalla tanto amata birra zuccherata. Vabbé.

Il glögg svedese

STATI UNITI

C’è ancora chi cerca di digerire il tacchino del “Thanksgiving Day” che è già ora di rimetterne un altro in forno. Le tradizioni, in realtà, si affidano alle usanze delle varie comunità: cubana, italiana, messicana, irlandese. A mettere tutti d’accordo è il dolce: “Christmas pudding” e “Mince pies”, le tortine con frutta secca che i bambini lasciano sul camino per Santa Claus. Ma mai nessuno che pensi ad un’Alka-Seltzer, pover’uomo.

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