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Libia, il ministro degli Esteri Di Maio a colloquio con Sarraj e Haftar

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio  è atterrato questa mattina a Tripoli. Nella capitale libica sarà impegnato in una serie di incontri nei quali prima dove incontrerà il presidente del Consiglio Presidenziale e Primo ministro del Governo libico Fayez al-Sarraj, il vicepresidente del consiglio presidenziale Ahmed Maitig, il ministro degli Affari esteri Mohamed Siala e il ministro degli Interni Fathi Bashaga. In seguito si sposterà a Bengasi per incontrare il generale Khalifa Haftar. Infine farà scalo a Tobruk, per vedere il presidente della Camera dei rappresentanti Aghila Saleh.

Al centro dei colloqui in primis il conflitto civile in corso dal 4 aprile scorso tra le forze agli ordini del generale Haftar e le milizie del Governo di Accordo Nazionale guidato da al-Sarraj e sostenuto dall’ONU, la conferenza di Berlino, i memorandum che Tripoli ha firmato con Ankara e altri temi centrali. Il titolare della Farnesina subito dopo aver incontrato il vicepresidente del consiglio presidenziale libico, Ahmed Maitig e ministro degli Esteri libico Mohammed Siala ha affermato che la soluzione della crisi in Libia “non può essere militare“.

La Libia rappresenta da sempre per l’Italia uno snodo strategico dell’Africa occidentale: si trovano i giacimenti di proprietà Eni in cui produce circa un terzo del suo gas naturale ed è da questa nazione che proviene la maggior parte delle imbarcazioni di migranti diretti verso il Belpaese. Pur rappresentando una delle priorità in fatto di politica estera dei nostri governi, nel recente passato l’Italia non è stata in grado di realizzare un progetto politico coerente, con il costante timore di poter mettere a repentaglio gli interessi dello Stato o di alcune potenti aziende italiano.

Libia Di Maio
Il presidente libico Fayez al-Sarraj e quello turco Recep Tayyip Erdogan (Twitter)

La visita di Di Maio avviene qualche giorno dopo la dichiarazione congiunta Italia-Francia-Germania, diffusa al termine di un incontro tra Giuseppe Conte, Emmanuel Macron ed Angela Merkel, nella quale i tre leader hanno esortato “le parti libiche e internazionali (il riferimento qui è a Russia e Turchia) ad astenersi dall’intraprendere azioni militari e ad impegnarsi genuinamente per una cessazione complessiva e duratura delle ostilità e a riprendere con impegno un negoziato credibile sotto l’egida dell’Onu“. Inoltre sono stati puntati i riflettori sui memorandum firmati con la Turchia, i quali determinerebbero una delimitazione dei confini marittimi nel Mediterraneo orientale. Un atto che secondo la diplomazia italiana ed europea, “viola i diritti degli Stati terzi“, e quello sulla cooperazione nel settore della sicurezza.

Il presidente libico attraverso una dichiarazione del suo portavoce all’Adnkronos, ha sottolineato di “apprezzare molto il sostegno politico e gli aiuti dell’Italia“. Ma la sensazione è che dietro a questa dichiarazione diplomatica e distensiva si celi l’irritazione per la reazione di Roma al memorandum con Ankara, che, secondo la diplomazia italiana ed europea, “viola i diritti dei Paesi terzi“. Difatti Ashraf Shah, ex consigliere dell’Alto consiglio di Stato sempre all’Adnkronos aveva dichiarato: “Le parole di Di Maio sull’illegittimità dell’intesa con Ankara non ci sono piaciute Ma noi cerchiamo di mantenere buoni rapporti, anche se da Roma arrivano segnali confusi“.

Norbert Ciuccariello

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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