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Mal di testa: distinguere la tipologia è importante

In Italia sono 26 milioni le persone che soffrono di mal di testa, disturbo comune soprattutto alle donne.

Non tutti, per fortuna, possono dire di aver sofferto di mal di testa, ma chi lo ha avuto lo ricorda bene. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo considera tra le principali cause responsabili di peggiorare sensibilmente la qualità della vita: ne soffre più del 50% della popolazione, è più frequente nella donna, circa il 59% ne soffre, contro il 41% circa della popolazione maschile, giovani compresi tra i 14 e 20 anni in una percentuale pari al 14%.

Non tutti hanno lo stesso mal di testa

Esistono 13 tipologie diverse tra mal di testa primario e secondario, cioè indotto da altre patologie. Tra le cefalee primarie, la cui origine oggi possiamo definire ancora incerta, identifichiamo tre grandi classi:

  • La cefalea muscolo tensiva
  • L’emicrania
  • La cefalea a grappolo

Cefalea muscolo tensiva

La cefalea muscolo tensiva è certamente la più comune, il tipico mal di testa del fine settimana di coloro che hanno un lavoro particolarmente stressante. Indotta dallo stress, disturbi importanti del sonno, posture sbagliate protratte per lungo tempo come il lavoro alla scrivania, sindromi ansiose ma anche da chi ha esagerato la sera prima con l’uso di alcoolici.

Il dolore colpisce tipicamente la nuca e la fronte, è bilaterale come un cerchio alla testa, e compare senza alcuna premonizione, aumenta col passare delle ore e non viene aggravato dal movimento. È spesso, ma non sempre, accompagnato da un senso di nausea senza vomito, con leggero fastidio a suoni e luce. Generalmente gli attacchi sono di breve durata, ore, ma in alcuni casi possono cronicizzarsi ed avere una frequenza più che settimanale. L’ipotesi accreditata è che si tratti di una intensa contrattura dei muscoli del capo e collo per un forte stato di tensione.

Mal di testa
Mal di testa (Pexels)

Emicrania

L’emicrania è certamente la forma più invalidante del mal di testa: colpisce una fascia di età compresa tra i 20 e 50 anni. Il dolore è unilaterale, ha un andamento progressivo fino a raggiungere livelli di dolore assai intensi che coinvolgono la tempia, la fronte e la regione retro oculare. La sensazione è come quella di un elastico che tiri posteriormente l’occhio.

La durata può essere di qualche ora fino a qualche giorno. Può essere preceduta da sensazioni particolari come disturbi della visione, come vedere attraverso l’acqua, oppure cerchi luminosi e colorati come l’arcobaleno, delle sensazioni di odori strani, un senso importante di stanchezza o sbadigli incontrollabili. Queste sensazioni diverse si riuniscono sotto il nome di ‘Aura‘, sono premonitrici dell’attacco e possono durare da qualche minuto a qualche ora e scompaiono con la comparsa dell’emicrania.

La possibile frequenza di due/tre attacchi al mese può intervallarsi a periodi di completo benessere, anche per mesi, senza apparente motivo. Al momento non si hanno certezze sulle cause di questa emicrania, forse legata a disturbi temporanei della circolazione intracranica. ​

Cefalea a grappolo

La cefalea a grappolo è più rara, ne soffre l’1% circa della popolazione, caratterizzata da un dolore improvviso e lancinante intorno all’occhio, nel bulbo e nelle zigomo monolateralmente. Colpisce generalmente di notte, accompagnato da lacrimazione, congestione nasale, sensibilità alla luce con la sensazione di peggioramento in posizione orizzontale. Il dolore è molto invalidante e si cerca il buio, il silenzio: non si è assolutamente in grado di svolgere alcuna attività.

La frequenza degli attacchi che si susseguono, della durata anche di 30 minuti circa, si alternano a momenti di totale benessere. Le fasi attive ove compare la cefalea si definiscono grappoli e possono manifestarsi per periodi da una a dodici settimane. I giovani tra i 20 e 30 anni sono più a rischio, perlopiù in primavera e autunno. Le cause non sono ancora chiare ma i fattori predisponenti sono il fumo, l’alcol e la famigliarità.

Cefalee secondarie

Le cefalee secondarie sono invece la conseguenza di una malattia diversa, spesso sono semplicemente un sintomo. Tra queste tipica è la cefalea cervicale, espressione per esempio di un colpo di frusta, di un trauma della colonna con conseguente rigidità della muscolatura paravertebrale, espressione di una importante artrosi cervicale o ancora conseguenza di eccessivi sforzi in attività sportive o lavorative, una forma che colpisce più frequentemente le donne.

(Pexels)

Mal di testa da ciclo mestruale e da sinusite

Il mal di testa da ciclo mestruale, di tipo emicranico, colpisce le donne in età fertile. Comincia generalmente due giorni prima del ciclo e può termina qualche giorno dopo. È causato dallo sbalzo ormonale che si manifesta prima del ciclo mestruale, ed è spesso accompagnato da irritabilità, mal di pancia, mal di schiena, raramente da nausea e vomito. Può essere piuttosto severo ed invalidante, comparendo dopo la prima mestruazione tende a migliorare col tempo fino a risolversi nel periodo della menopausa.

Il mal di testa da sinusite, conseguenza di un banale raffreddore che si complica con la compromissione della mucosa delle cavità nasali e paranasali, creando uno stato infettivo che genera una stimolazione nervosa che si manifesta con un dolore nell’area zigomatica, orbitale e sopracciliare. Il dolore può essere continuo o pulsante, più o meno forte in funzione della gravità della sinusite.

Cattive abitudini alimentari e celiachia

Altro mal di testa, non meno importante, è quello conseguenza delle cattive abitudini alimentari. Può capitare di aver fatto pasti abbondanti e di aver avuto quella sensazione di pesantezza cui è seguito il mal di testa. Le relazioni tra cibo e cefalea sono complesse, ma alcune condizioni come intolleranza al lattosio o al glutine possono essere segnalate da un mal di testa che indagato dal proprio medico può portare alla scoperta di altri disturbi.

Anche la Celiachia può esserne responsabile, come le crisi di ipoglicemia, per esempio in corso di diete troppo rigide a basso tenore di carboidrati. La disidratazione anch’essa spesso può essere responsabile del mal di testa, la carenza di sali ed ancora la carenza di Vitamine, in particolare del gruppo B.

Conoscerne le cause può aiutarci a risolvere il disturbo che spesso può essere invalidante. Quest’estate dovremmo avere tutti la possibilità di concederci qualche giorno di vacanza, eliminando così lo stress accumulato durante l’anno, magari una delle cause scatenanti per il nostro mal di testa.

Soffri oppure hai sofferto di mal di testa? Raccontaci la tua esperienza nella sezione commenti al fondo di questo articolo.

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Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

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