L’affaire mascherine sembra non trovare una soluzione in grado di soddisfare tutti e soprattutto permettere ai cittadini di avere a disposizione questo fondamentale strumento, che permette loro di uscire di casa ed entrare negli spazi chiusi.
A fare il punto sulla situazione è Federfarma con il presidente Marco Cossolo, titolare di una farmacia a Carignano, alle porte di Torino, che dice “Nella quasi totalità delle farmacie dove sono state consegnate a prezzo calmierato, per esempio a Roma le mascherine chirurgiche sono già finite. Non sono state ancora consegnate in altre grandi città come Milano e Torino e c’è ancora stallo sulla carenza di mascherine. I farmacisti sono disponibili alla vendita, ma le ingenti quantità promesse, affinché queste ultime fossero nella disponibiltà delle farmacie, purtroppo non sono arrivate. Su questo siamo punto e a capo”.
Ma la penuria di mascherine non è l’unico problema denunciato a gran voce da Federfarma. “Oltre alle mascherine, c’è una fortissima carenza di guanti e di alcol per disinfettare. Sono introvabili nelle farmacie italiane”.
Tornando, invece, alle mascherine, quelle che le farmacie stanno distribuendo, sino a rapido esaurimento delle scorte, sono i tre milioni di pezzi forniti dalla Protezione Civile. Si stima che il fabbisogno in Italia sia di 10 milioni al giorno. A fronte di questo risulta che parecchi milioni di mascherine siano stipate in magazzini, in seguito a sequestri effettuati nel corso di controlli, che rivelano attenzione al prodotto, ma anche la complessità della burocrazia, che in situazioni di emergenza dovrebbe essere ben più snella e capace di fornire risposte più tempestive.
Mel Menzio