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Merkel e Macron apprendisti stregoni scrivono all’Ue; “Nuova ondata di pandemia”

BRUXELLES. Se non fosse una situazione drammatica ci sarebbe quasi da sorridere. La tedesca Merkel, il francese Macron (attenzione non è l’inizio di una barzelletta…) supportati da altri quattro membri della Ue hanno scritto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non esprimendosi sugli aiuti di cui tanto si è parlato ma non si è ancora vista traccia, ma prevedendo e preveggendo una nuova ondata di pandemia. Fatti gli italici e noti scongiuri ci sarebbe da chiedersi da dove questa certezza le due menti illuminate abbiano attinto.

Una nuova ondata è sì temuta e le precauzioni che tutt’ora si seguono è proprio per prevenirla. Ma qui siamo di fronte ad allievi del mago Otelma, oppure, potrebbero pensare i più maliziosi ad una manovra per tirare i cordoni della borsa degli aiuti ai Paesi più inguaiati, come l’Italia naturalmente. Dunque, ricapitolando la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron e altri quattro membri dell’Unione europea hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere che l’Ue si prepari alla prossima ondata della pandemia da coronavirus. In una lettera e in un policy paper i leader scrivono: “Speriamo che il paper serva da ispirazione per ulteriori e fruttuosi confronti a livello europeo su come assicurare una preparazione da parte dell’Ue alle future pandemie”.  Nella missiva si afferma che la caotica risposta alla pandemia da coronavirus, nella quale sono morte 184.256 persone, ha “sollevato domande” sulla preparazione dell’Ue e si sottolinea la necessità di un approccio comune europeo, soprattutto in vista di una possibile seconda ondata. La coppia di “statisti” considera da sempre la Ue un po come il cortile di casa propria, atteggiamenti che consentono specie alla Germania di “coprire” la forte crisi economica che la sta attraversando con il mercato dell’auto e del manifatturiero in caduta libera. Ma certo che è facile fare la voce grossa con rappresentanti di governo come quelli nostri più disposti a coprire in modo bizzarro le bugie degli altri che a tutelare gli interessi del proprio Paese.

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