• DAL MONDO

Michel sente Putin: “Corridoi umanitari a Pasqua per Mariupol”

Putin torna a sentire al telefono un leader europeo. Macron: "Dura parlare con uno che nega l'evidenza e ride dei massacri"

Il presidente del Consiglio europeo ha sentito oggi telefonicamente Vladimir Putin. “Ho sollecitato un corridoio umanitario in Ucraina, tanto più in occasione della Pasqua ortodossa“, fa sapere Charles Michel.

“Ribadita la posizione della Ue di sostegno a Kiev”

Nella chiamata al leader russo, l’Europresidente ha fatto riferimento in particolare a Mariupol e alle altre città assediate. Michel ha anche “ribadito con fermezza la posizione dell’Ue: sostegno all’Ucraina e alla sua sovranità, condanna e sanzioni per l’aggressione russa. La nostra unità, i nostri principi e i nostri valori sono inviolabili“. Michel ha anche chiesto a Putin di avere un colloquio con il presidente ucraino Zelensky.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel

Macron: “Putin ride dei massacri, ma dobbiamo parlarci”

Il presidente russo torna quindi a parlare con le autorità europee. E lo fa proprio nel giorno in cui il presidente francese Emmanuel Macron, in una intervista, spiega quanto sia difficile dialogare con Putin. “È dura trovarsi davanti alla negazione dei fatti. È dura passare ore a parlare con il presidente Zelensky, con persone che vivono l’orrore, un orrore manifesto. Siamo tutti sconvolti. E poi hai davanti a te qualcuno che nega, che ne ride, che ripete che è solo una messinscena…“, afferma il capo dell’Eliseo ad alcune testate europee, tra cui il Corriere della Sera.

“Non possiamo lasciare a turchi o cinesi la costruzione della pace in Europa”

Tuttavia Macron, che non sente lo zar dalla scoperta del massacro di Bucha, conferma la sua intenzione di avere nuovi contatti con il Cremlino. “Se per stanchezza – spiega – scegliamo di non parlargli più, allora lasciamo la responsabilità di parlare con Vladimir Putin al presidente turco, al primo ministro indiano, al presidente cinese. E decidiamo che saranno i non europei a costruire la pace in Europa, il giorno dopo. Dunque, anche se è molto duro, anche se è talvolta inefficace, dobbiamo insistere“. Per il presidente francese infatti “Un giorno ci sarà un cessate il fuoco. Ci saranno potenze garanti, e noi saremo tra loro”.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati