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Milan, il saluto di Montolivo: “Un grazie da un capitano e un uomo ferito”

Dopo una stagione da incubo, nella quale non ha mai avuto l’opportunità di scendere in campo, Riccardo Montolivo saluta i tifosi del Milan evidenziando il grande trasporto per i colori rossoneri e per i suoi tifosi, ma nello stesso tempo manifestando il suo stato d’animo ferito per il trattamento a cui è stato sottoposto in questa sfortunata annata calcistica.

Dopo 7 stagioni in maglia rossonera, il suo contratto da 4 milioni a stagione, è giunto al termine. Da quando è professionista, il centrocampista nato a Milano ma con cittadinanza tedesca, non era mai stato per così tanto tempo fuori dal campo. L’unica altra annata sfortunata è datata 2016/2017, quando il 6 ottobre 2016, durante una partita giocata con la maglia azzurra della Nazionale contro la Spagna, a seguito di uno scontro con Sergio Ramos, subì un grave infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, che lo costrinse ad operarsi e saltò praticamente tutta la stagione.

Montolivo milan
Riccardo Montoilivo (Instagram @montolivo)

Oggi Riccardo sulla sua pagina Instagram ha scritto: “7 stagioni con questa gloriosa maglia….4 anni con la fascia di Capitano al braccio. Poi…Mi hanno tolto la fascia e non ho fiatato… non ho potuto fare 1 solo minuto in campo e non ho fiatato…non ho avuto la possibilità di salutarvi nel mio stadio e non ho fiatato. Tutto questo fiato risparmiato lo uso per urlare GRAZIE TIFOSI ROSSONERi, grazie da un Capitano e un uomo ferito, ma che continuerà ad andare a testa alta, consapevole di aver fatto sempre ed in ogni ambito il proprio dovere da professionista. Le ferite si cicatrizzano, l’amore per la maglia rimane per sempre…FORZA MILAN“.

https://www.instagram.com/p/ByXtOSrjX-p/

Le parole di Montolivo sono accompagnate da un video nel quale si vedono alcuni suoi gol, l’esultanza per la vittoria della Supercoppa Italiana ottenuta nel 2016 contro la Juventus, e un immagine del centrocampista, con la fascia di capitano al braccio, che ringrazia i tifosi rossoneri. In grande evidenza il numero di maglia di Riccardo, il 18, con il numero 1 che si mescola alla lettera M di Montolivo e l’8 che sostituisce la O. A molti estimatori del giocatore piace ricordarlo con i soprannomi che gli aveva dato Carlo Pellegatti, come Ciak,si gira! oppure 18 sfumature di rossonero.

Era arrivato al Milan nel 2012 dalla Fiorentina a parametro zero. L’allenatore di allora, Max Allegri, lo aveva voluto perché avrebbe dovuto prendere l’eredità di Seedorf e Van Bommel, designandolo a diventare il leader di centrocampo dettando tempi e trame di gioco. In parte ci è riuscito, ma si è trattato di un compito ingrato in quanto il suo arrivo è coinciso con l’addio di tante bandiere e campioni rossoneri come: Gattuso, Inzaghi, Ibrahimovic, Cassano, Thiago Silva, Nesta, Zambrotta e Aquilani.

Riccardo Montolivo, con la maglia numero 18 del Milan (Instagram @montolivo)

Quest’anno Riccardo non ha mai voluto chiarire fino in fondo quali fossero i reali motivi ad aver indotto società e allenatore a non schierarlo mai in campo, nemmeno mister Gattuso, nel corso della stagione, a domanda precisa aveva voluto dare una giustificazione credibile a tale atteggiamento. Ed ora se ne va da signore, senza polemiche al vetriolo ma con un leggero amaro in bocca. Sensazioni che però non hanno intaccato il suo amore per la maglia e per i tifosi.

L’augurio è che il 34enne possa trovare al più presto una squadra che gli dia il giusto spazio, e nello stesso tempo che prima o poi qualcuno spieghi a tutti i reali motivi di una stagione nella quale è stato escluso forzatamente.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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