• CRONACHE

Minacce di morte a un giornalista del TGR del Friuli Venezia Giulia

TRIESTE. Nuovo atto intimidatorio nei confronti del giornalista della redazione TGR Rai del Friuli Venezia Giulia, Giovanni Taormina, che questa mattina ha trovato sul sedile della propria auto tre proiettili. La vettura era parcheggiata davanti alla sua abitazione ed era regolarmente chiusa. Sul posto il personale della Polizia per le indagini. L’11 aprile scorso, Taormina aveva ricevuto analoghe minacce.

    I proiettili ritrovati oggi, ha fatto sapere lo stesso giornalista, sono “dello stesso calibro dell’altra volta”. Quattro mesi fa Taormina aveva rinvenuto sul muro di recinzione della sede Rai di Udine una busta a lui indirizzata contenente due proiettili, insieme con una foto del suo volto cerchiato e coperto da una croce. Presentata denuncia alla Questura, il plico era stato sequestrato e analizzato dalla Polizia scientifica. Gli investigatori avevano ipotizzato che la minaccia potesse essere legata all’attività svolta dal giornalista che si è spesso occupato di criminalità organizzata. “Al collega e alla redazione – aggiunge l’Assostampa – è subito arrivata la solidarietà da parte delle organizzazioni sindacali dei giornalisti, regionali e nazionali. Certi che Taormina ovviamente continuerà a fare il suo lavoro con la stessa serietà del passato, senza lasciarsi intimidire”. L’intimidazione, ricorda Assostampa, arriva “due giorni dopo il fallito attentato a Floriana Bulfon”. “Questi episodi sono solo gli ultimi di una lunga escalation di intimidazioni, minacce, aggressioni verbali e fisiche ai danni di giornalisti, attacco diretto al diritto costituzionale di informare e essere informati”. La nota di Assostampa è firmata anche da Cdr della Tgr Rai Fvg, italiana e slovena, Usigrai e Fnsi. “Se l’impronta è quella della criminalità organizzata come appare, siamo di fronte a un salto di qualità in Friuli Venezia Giulia che impone l’immediato allerta di tutti i presidi di sicurezza, delle organizzazioni sociali, dei soggetti politici e istituzionali”. Lo afferma la deputata del Pd ed ex governatrice regionale Debora Serracchiani, commentando le minacce ricevute da Giovanni Taormina. Per Serracchiani “è un segnale molto pesante per le caratteristiche specifiche con cui è stata portata l’intimidazione e per il soggetto che ne è vittima: va fatta chiarezza prima possibile, anche per la sicurezza personale del giornalista minacciato. La stampa e in particolare il servizio pubblico – ha sottolineato la parlamentare – sono il primo argine che si oppone all’inquinamento del tessuto civile operato dalla criminalità organizzata”.

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