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Montecitorio, seduta per il Def tra bagarre e stop ai lavori

La cronaca di questa lunghissima giornata a Montecitorio, dove il Parlamento è riunito per l’approvazione della Legge di Bilancio, è destinata ad entrare nella storia della vita politica italiana. E’ successo di tutto nell’aula, con grida, insulti, lancio di verbali e con il Presidente Fico in difficoltà a mantenere il regolare e civile svolgimento della seduta, che deve approvare l’atto più importante dell’anno. L’on. Fico prima verso le 11 ha sospeso i lavori, poi di fronte alla contestazione veemente della minoranza, in particolare di Pd con l’on. Fiano e di Forza Italia, dove ad accendere gli animi era soprattutto l’on. Brunetta, ha convocato la riunione capigruppo per trovare una strada condivisa per procedere con i lavori. Tutto inutile, tra schermaglie ed accuse sulla insolita procedura scelta dalla maggioranza giallo-verde, cioè l’approvazione della Finanziaria, senza una vera discussione e con un voto di fiducia da esprimere entro domani, sabato 29 dicembre, necessario per non finire nelle sabbie mobili dell’esercizio provvisorio di governo. Ed è proprio a questo che puntano i gruppi parlamentari di opposizione, per portare il Governo sull’orlo di una possibile crisi.

Poco dopo mezzogiorno, fuori dall’aula, il Pd ha annunciato il ricorso alla Consulta sulla manovra. Un ricorso “essenziale, grave e necessario”, sono state le parole del capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci. La Consulta lo esaminerà il 9 gennaio 2019, a scelte fatte.

Intanto nell’aula oltre ai toni, sono emerse parole forti. Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia ha detto “siamo di fronte al vilipendio della Costituzione. E spiace che il presidente del Consiglio, non sia in aula”; poi rivolta a Fico, ha chiesto “una presa di distanza da questa situazione”. Federico Fornaro di Leu contesta il presidente Fico. “Non esiste nessun precedente di una legge non discussa in commissione né al Senato né alla Camera. La maggioranza ha alterato l’equilibrio costituzionale in questa fase”.
Roberto Fico, chiamato pesantemente in causa ha risposto prendendo le distanze dal governo: “Rispetto al lavoro che il parlamento deve fare, per me non è un modo giusto di procedere, non c’è dubbio” e poi quasi a bassa voce prova a giustificare “E’ già successo che si sia dato mandato al relatore senza votare gli emendamenti. Ma è chiaro che in questo contesto è ancora più pesante”. Però per lui e per i deputati 5Stelle e Lega gli ordini di scuderia, che provengono dai vertici di governo e di partito, devono essere rispettati.  A metà pomeriggio, parte la discussione generale sui contenuti della manovra. I relatori di maggioranza, come già hanno fatto i loro colleghi al Senato, decidono di non intervenire, ma di depositare l’intervento scritto, forse Interverranno in replica. I relatori di minoranza, invece, illustrano le loro critiche al testo. è già successo che si sia dato mandato al relatore senza votare gli emendamenti.

Verso le 18 la seduta del Parlamento è stata di nuovo sospesa per consentire una conferenza dei Presidenti di Gruppo.

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