• DAL MONDO

Morto il terrorista Al Baghdadi durante raid americano in Siria

WASHINGTON. Il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi che si sarebbe ucciso. Verifiche sono in corso ma fonti del Pentagono fanno sapere che il terrorista, sorpreso all’interno di un compound mentre era in compagnia di alcuni familiari, si sarebbe fatto saltare in aria azionando un giubbotto esplosivo che portava addosso. Per questo motivo solo la prova del Dna potrà dare la certezza della sue morte. La detonazione avrebbe ucciso anche due delle mogli di al Baghdadi che erano accanto a lui.

Ma per il presidente Donald Trump non ci sono dubbi sulla morte del leader dell’Isis che ne ha dato notizia dalla Diplomatic Reception Room della Casa Bianca con il vicepresidente Mike Pence e altri massimi responsabili della sua amministrazione: “E’ morto dopo essere fuggito in un vicolo cieco, piangendo e urlando – ha annunciato Trump -. Al Baghdadi si è fatto saltare in aria e ha ucciso tre dei suoi figli che erano con lui”

Donald Trump ha detto di aver “visto in diretta” il blitz contro Abu Bakr al Baghdadi nella Situation Room della Casa Bianca. Il raid è durato circa due ore “E’ stato come guardare un film. Nel blitz sono stati usati otto elicotteri. Molte persone sono morte ma tra le nostre truppe non ci sono state perdite”, ha aggiunto il presidente americano, precisando che “ora il mondo è un posto più sicuro.  Questo raid è stato impeccabile ed è stato reso possibile grazie all’aiuto della Russia, Siria, Turchia e Iraq e anche dei curdi siriani. Tutti ci hanno dato informazioni utili, soprattutto i curdi. E la Turchia era a conoscenza dell’operazione”.

Soddisfazione anche da parte dell generale Mazloum Abdi, il leader militare dei curdo-siriani che scrive su Twitter: “Un’operazione storica e di successo grazie a un lavoro congiunto di intelligence con gli Stati Uniti d’America”

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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