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Nastri d’argento 2019: tripudio per “Il traditore” di Bellocchio

TAORMINA. I Nastri d’argento rappresentano l’iniziativa più importante nel calendario delle manifestazioni organizzate dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Riconosciuti dal Mibact “Premio di Interesse Culturale Nazionale“, sono il più antico riconoscimento per il cinema italiano, secondi per “anzianità” solo agli Academy Awards. I giornalisti cinematografici li assegnano dal 1946, con un voto con scrutinio notarile, attraverso cui si premiano ogni anno i migliori film, autori, interpreti, produttori, e tecnici. Consegnati al teatro antico di Taormina, quest’anno i Nastri d’argento hanno visto il tripudio per “Il traditore” del regista Marco Bellocchio, che si è aggiudicato sette riconoscimenti per miglior film, regia, sceneggiatura, montaggio, colonna sonora, attore protagonista (Pierfrancesco Favino), e non protagonisti Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane.

Pierfrancesco Favino, Marco Bellocchio, Luigi Lo Cascio, nastri d'argento, Il traditore
A partire da sinistra l’attore Pierfrancesco Favino, il regista Marco Belocchio, l’attore Luigi Lo Cascio.

Tra gli attori il voto dei giornalisti ha premiato Anna Foglietta (attrice protagonista per “Un giorno all’improvviso“), Marina Confalone (non protagonista per “Il vizio della speranza“), e Paola Cortellesi (migliore attrice di commedia per “Ma cosa ci dice il cervello“). Inoltre, è andato a Stefano Fresi (“C’è tempo”, “L’uomo che comprò la luna”, “Ma cosa ci dice il cervello“) il doppio premio con il Nastro come miglior attore di commedia e il “Nino Manfredi”. E sempre per quanto riguarda la commedia, il film vincitore è stato “Bangla” del giovanissimo esordiente Phaim Bhuyian. A Serena Rossi, Nastro speciale per “Io sono Mia“.

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