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Nobel per la Fisica 2020 a Penrose, Genzel e Ghez, teorici dei buchi neri

Ad un anno e mezzo di distanza dalla storica immagine scattata dall’Event Horizon Telescope che è riuscito ad immortalare per la prima volta nella storia un buco nero, era il 10 aprile 2019, l’Accademia reale svedese delle scienze ha deciso di assegnare il Nobel per la Fisica 2020 proprio per la scoperta degli ‘oggetti più oscuri e misteriosi dell’universo’.

Il prestigioso premio è stato attribuito per metà a Roger Penrose “per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una robusta previsione della teoria generale della relatività”, mentre l’altra metà congiuntamente al tedesco Reinhard Genzel e alla statunitense Andrea Ghez (quarta donna nella storia a ricevere il nobel per la Fisica) “per la scoperta di un oggetto compatto supermassiccio al centro della nostra galassia”.

nobel fisica

Roger Penrose è stato premiato per avere messo a punto il metodo matematico per dimostrare la teoria della relatività generale di Einstein e di essere arrivato, per questa strada, a dimostrare che la teoria prevede la formazione dei buchi neri, mostri cosmici che occupano lo spazio-tempo catturando qualsiasi cosa abbiano nelle vicinanze.

In seguito Reinhard Genzel e Andrea Ghez hanno scoperto che il centro della nostra galassia, la Via Lattea, è occupato da un oggetto invisibile e massiccio. Alla luce delle conoscenze attuali l’unica spiegazione possibile è l’esistenza di un buco nero.

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