A quanto si è intuito dal clima teso che in questi giorni ha pervaso l’aula dell’Europarlamento di Bruxelles, non sarà così facile trovare un’intesa sulla scelta dei ruoli di vertice nel governo europeo. In seguito alla fumata nera di due giorni fa il presidente uscente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha riconvocato i 28 stati membri.
Da fonti diplomatiche europee si apprende che al momento sono in discussione due i pacchetti per le nomine per i posti chiave dell’Ue. I leader del Ppe hanno finora le idee chiare su due possibili scenari:
Per cui sino ad ora l’unica nomina su cui le due correnti sono d’accordo sarebbe quella sulla presidenza della Bce.
Intanto Timmermans, candidato di punta per i Socialisti e democratici al Parlamento europeo per il posto di presidente della Commissione europea ha rinunciato al suo seggio all’Eurocamera. Il politico olandese ha annunciato ufficialmente la sua decisione al presidente uscente del parlamento Ue, Antonio Tajani. È una mossa astuta che manifesta in maniera evidente la volontà di non rinunciare alla sua corsa per una poltrona a palazzo Berlaymont.
L’Italia non vuole avere un ruolo marginale nella scelta dei posti di comando al Parlamento Ue, lo manifesta attraverso le parole del premier Giuseppe Conte, che al suo arrivo a Buxelles ha affermato: “L’Italia rivendica un portfolio economico di peso ma soprattutto di partecipare alla decisione finale. A me piacerebbe un presidente della Commissione donna”.
In un post sul proprio profilo Facebook il Presidente del Consiglio Conte aveva diffuso un messaggio incoraggiante prima dell’arrivo a Bruxelles:
Mentre il vicepremier Matteo Salvini intravede nelle nomine Ue lo spettro di un accordo tra Francia e Germania : “L’importante è che il futuro dell’Europa non venga deciso a tavolino solo tra Berlino e Parigi. Ma anche stamani ci siamo alzati con ipotesi di spartizione: Commissione ai tedeschi e Banca Centrale ai francesi. In Europa ci sono 28 Stati. Quindi non si capisce perché la decisione debba sempre passare da Berlino e Parigi, dalla Merkel e da Macron. Una soluzione a tavolino che escluda tutti gli altri e accontenti solo francesi e tedeschi non avrà l’appoggio italiano“.
Norbert Ciuccariello