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Nuova fase eruttiva dell’Etna, il fenomeno è sotto controllo

CATANIA. L’ennesima risalita di energia nei condotti magmatici interni dell’Etna ha portato a una nuova fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa con l’emissione di cenere lavica dai crateri sommitali. I fenomeni sono monitorati dall’Ingv-Oe. Il fenomeno è circoscritto ad alta quota, ma, per precauzione l’unità di crisi dell’aeroporto di Catania ha disposto la chiusura di due settori dello spazio aereo. Sarà consentito l’arrivo di 4 aeromobili ogni ora, mentre le partenze non subiranno limitazioni, ma potranno essere comunque soggette a ritardi e disagi.

I passeggeri possono verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree. Informazioni sull’operatività generale dell’aeroporto sul sito www.aeroporto.catania.ite sui profili Facebook e Twitter dello scalo aereo. L’Etna è il vulcano emerso più alto d’ Europa e tra i più’ attivi al mondo. Si eleva oltre 3300 metri sul livello del mare con un profilo maestoso e irregolare modellato dell’emissione di lava, gas e cenere, che avviene in modo continuo anche con spettacolari fuochi di lava. Il 15 Marzo la ripresa dell’attività esplosiva ha causato un incidente e il ferimento, fortunatamente non grave, di una decina di persone. La neve e l’esplosione freatica. Gli esperti ritengono si tratti di un fenomeno occasionale e molto particolare, dal momento che le eruzioni dell’Etna sono prevalentemente di tipo effusivo e poco pericolose. Durante questo ultimo evento però, la classica eruzione lavica è avvenuta in presenza di abbondante neve, che ha provocato una esplosione cosiddetta freatica: il calore ha cioè provocato l’improvvisa vaporizzazione della neve con conseguente esplosione di acqua, cenere e roccia. Un evento dunque relativamente inusuale, legato alle particolari condizioni stagionali piuttosto che a mutate condizioni geologiche del vulcano.

L’attività dell’Etna è pressoché continua, e l’intero edificio può essere considerato come la sovrapposizione di diversi coni sviluppatisi nel tempo intorno a una stessa regione di risalita del magma. Le alte pendenze della parte sommitale sono il risultato dell’attività effusiva persistente al cratere centrale, che accresce l’edificio vulcanico rapidamente, grazie a piccole colate di lava; diversamente, alla base, l’attività è sporadica e legata alla fratturazione delle pareti che innescano eruzioni laterali. Sebbene l’attività vulcanica sia iniziata circa 500 mila anni fa, la formazione del vulcano, così come lo conosciamo oggi, è avvenuta molto più recentemente, si pensa tra circa 150 e 80 mila anni fa.

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