La soluzione migliore per l’ex Ilva sembrerebbe la presenza ancora di Mittal. Questo l’orientamento del governo, con il premier Giuseppe Conte intenzionato a trattare. È in programma domani, 12 novembre, l’incontro a Palazzo Chigi con i vertici di ArcelorMittal per ragionare su un nuovo accordo, che si baserebbe su uno scudo penale meno “drastico” dell’attuale, una riduzione, da 5mila esuberi previsti dall’azienda, a 2mila, e uno sconto sul canone di affitto. Non c’è compattezza, però, tra i partiti su queste soluzioni. Sull’altro fronte, nei giorni scorsi Conte si è recato tra i dipendenti di Taranto per ascoltarli: qui Alessandro D’Amone, operaio e sindacalista, Rls Usb, ha parlato al Presidente Conte, puntando il dito sulla salute della popolazione tarantina, e sull’incertezza del futuro lavorativo di migliaia di persone, per indurre il governo a passare dalle parole ai fatti.
Nel frattempo, oggi, lunedì 11 novembre, si terranno nello stabilimento di Novi Ligure le assemblee indette indette dai sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uil Uilm, mentre alle ore 21 il Consiglio comunale si riunirà in seduta straordinaria per affrontare la situazione Ilva. Inoltre, questa mattina, sempre a Novi, con l’inizio del primo turno, alle ore 6, terminerà la cassa integrazione proclamata per i guasti in alcuni impianti causati dal maltempo. I sindacati, in ogni caso, non si fermano, e annunciano un nuovo imminente sciopero di 24 ore.