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Omicidio Luca Sacchi, molti i punti oscuri da chiarire

Un alone di mistero continua ad avvolgere la vicenda intorno all’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla testa mercoledì sera a Roma, nel quartiere Appio Latino. In primis non si riesce a capire come una semplice rapina possa essere degenerata rapidamente in una sorta di esecuzione a sangue freddo.

Certo perché sparare ad una persona al capo denota la forte volontà di dare un certo tipo di messaggio, oltre a quello di voler porre fine in maniera inequivocabile alla vita altrui. Un messaggio che molte volte in passato è stato utilizzato nelle esecuzioni di alcune note organizzazioni criminali, e che oggi fa pensare come dietro a questa triste vicenda possa nascondersi qualcosa di molto più consistente rispetto ad una semplice rapina finita male.

La distanza trai quartieri San Basilio e Appio Latino (Google Maps)

Tra i punti oscuri del caso non si è riuscito ancora a capire con precisione quanti soldi fossero contenuti all’interno zainetto di Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca, a cosa sarebbero serviti e sopratutto che fine abbiano fatto. Inoltre sono al vaglio degli inquirenti alcuni video che mostrano le fasi precedenti al momento dello sparo. Sarebbe fondamentale capire se vittima e aguzzini si conoscessero, se si fossero dati appuntamento in quel luogo e in quel preciso istante per la consegna di sostanze stupefacenti. Oppure se i due killer, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, si trovassero in quella zona, arrivati appositamente dal quartiere San Basilio che dista circa 13 km dal quartiere Appio, per recapitare dell’erba ad alcuni amici o conoscenti di Luca.

Anche sulla prima versione fornita da Anastasia permangono molti dubbi. Primo tra tutti è quello se la 25enne fosse presente o meno al momento dello sparo. Contro la prima versione fornita dalla ragazza ci sarebbe un video e la testimonianza di un residente, raccolta da La Repubblica. “Dopo lo sparo il ragazzo era solo a terra, lei non c’era, è arrivata dopo“. Secondo la versione dell’uomo, la cui finestra di casa si affaccia proprio sul luogo dell’omicidio: “Intorno a lui non c’era nessuno, sono corso a chiamare mia moglie e quando ci siamo affacciati, dopo almeno un minuto, non c’era ancora nessuno“. Anastasia sarebbe arrivata in un secondo momento da via Bartoloni: “Quando è arrivata si è messa a urlare di chiamare l’ambulanza, lo teneva, lo abbracciava..

omicidio sacchi
Anastasia Kylemnyk (Twitter)

La fidanzata della vittima, che rischia di essere indagata, verrà ascoltata nuovamente dagli inquirenti nella prossima settimana, per cercare di capire meglio le dinamiche dell’accaduto e riuscire ad ottenere importanti ragguagli in merito al contenuto dello zainetto. All’atto istruttorio, che dovrebbe avvenire a piazzale Clodio, la ragazza ucraina verrà accompagnata da un legale da lei nominato nelle scorse ore. Nelle scorse ore è stata ritrovata in un campo a ridosso del Grande raccordo anulare la mazza da baseball con cui i rapinatori avrebbero colpito la ragazza.

Dopo il decesso la famiglia Sacchi ha deciso di donare gli organi del giovane. Dagli esami clinici e tossicologici è emerso che Luca non facesse uso di sostanze stupefacenti, per questo motivo l’ospedale ha autorizzato regolarmente l’espianto. Un dato che crea nuovi dubbi e perplessità sul caso. Proprio sul riferimento alle droghe è tornato a parlare il capo della polizia Franco Gabrielli. “Non ho mai fatto riferimento all’uso di droghe, men che mai da parte della vittima. Chiunque lo sostiene fa affermazioni prive di fondamento, calunniose verso le istituzioni e chi le rappresenta, rischiando tra l’altro di provocare ulteriore dolore ai familiari della vittima“, ha detto replicando al capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che ieri aveva criticato le sue parole dopo l’omicidio, annunciando azioni legali in caso di ulteriori “mistificazioni“.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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